BENVENUTI NELLA SUBSCRIPTION ECONOMY

Siete abbonati a Netflix, a Spotify o a qualsiasi servizio del genere? Se la risposta è affermativa, allora, che ne siate consci o meno, fate parte della subscription economy. Benvenuti!

Questo termine si può tradurre con “economia della sottoscrizione” ed è un modello di business basato, come dice il suo nome, sulla sottoscrizione di abbonamenti (di solito mensili o annuali) che offrono la possibilità di usufruire di beni o servizi tramite un prelievo automatico. In molti casi, tra le caratteristiche della subscription economy, c’è l’opportunità di scegliere tra diversi livelli di accesso al servizio. Alcuni offrono la modalità freemium, altri variano il prezzo a seconda del numero di dispositivi o utenti…

Ovviamente questi abbonamenti esistono anche non digitali al 100%. Basta pensare alle subscription box, una sottoscrizione che permette di ricevere periodicamente delle scatole con al loro interno dei prodotti. Un esempio, arrivato da poco anche in Italia, è Hello Fresh. Il servizio consiste nella consegna, direttamente a casa, di kit contenenti tutti gli ingredienti per poter preparare le ricette scelte dall’utente tra le proposte del sito. Ovviamente queste box possono contenere anche abbigliamento, prodotti beauty, giocattoli per animali e tanto altro.

In tutto questo dov’è la novità? Dopotutto, gli abbonamenti esistono già da tantissimo tempo. La differenza con il passato è che il comportamento dei consumatori è cambiato: sono molto più interessati ad utilizzare un prodotto rispetto a possederlo. L’economia della sottoscrizione è in grado di rispondere a questo mutamento; permette ai clienti di essere “proprietari” di un bene o di un servizio, ma solo per il periodo desiderato. Si passa così da una logica di singolo acquisto a una di abbonamento, costruita ad hoc sulle esigenze del fruitore. È tutto molto più facile: è sufficiente, ad esempio, collegarsi alla propria piattaforma di streaming preferita per avere a disposizione un ampissimo catalogo di contenuti tra cui scegliere.

Ci sono dei punti particolari a cui prestare attenzione. In primis, la possibilità di abbandono che deve essere tanto semplice quanto immediata. Questo modello ha il vantaggio di essere flessibile per gli utenti e di adattarsi ai loro bisogni del momento; perciò, sarebbe controproducente rendere difficoltosa l’interruzione dell’abbonamento. Per non perdere definitivamente dei clienti e continuare a offrirgli flessibilità di utilizzo, una strategia messa in campo da molte aziende è quella di dare la possibilità di mettere in pausa l’abbonamento per un certo periodo. Un altro aspetto su cui concentrarsi è la qualità del servizio, che deve rimanere costante (o migliorare) nel tempo. In questo modo, lavorando a monte, è possibile che la perdita di clienti sia minima.

La subscription economy, perciò, offre numerosi vantaggi non solo ai clienti, ma anche alle aziende.  Mettere in atto questo modello di business significa avere delle entrate prevedibili e periodiche, grazie agli abbonamenti, e al contempo costruire nel tempo una relazione profittevole e duratura con gli abbonati.

Camilla Ilva Ferrari