NETFLIX E LA PERDITA DI ABBONATI: UN PRIMO SEGNALE DI AVVERTIMENTO PER LE PIATTAFORME OTT?

Duecento mila abbonati persi: questa è la recente notizia che ha fatto scalpore riguardo a una delle più grandi piattaforme OTT del mondo, Netflix. Questo dato è relativo al trimestre che va da gennaio a marzo 2022, ma le brutte notizie non finiscono qui. Il gigante dello streaming ha inoltre annunciato che è previsto un ulteriore calo di due milioni di utenti nel secondo trimestre dell’anno in corso.

Questi sono numeri che sicuramente di primo acchito spaventano, ma bisogna contestualizzarli. Netflix conta infatti un totale di circa duecentoventuno milioni di abbonati in tutto il mondo: quindi sì, la perdita è concreta ma certamente non è sinonimo di un imminente fallimento della piattaforma. Va altresì riconosciuto che è la prima volta in dieci anni di servizio che Netflix subisce una perdita così ingente.

La principale spiegazione a questo calo, oltre al fatto che anche in Italia si è affermato un numero sempre maggiore di piattaforme di servizi in streaming, sembra essere il fatto che molti utenti si accordino con amici e parenti per suddividere tra più persone il costo dell’abbonamento. Netflix ha stimato che a causa di questo fenomeno si ritrova con circa cento milioni di abbonati in meno rispetto al reale: sono infatti circa trecentoventi milioni i fruitori di contenuti attivi.

Il fatto che una piattaforma così rilevante come Netflix subisca per la prima volta un calo degli abbonati potrebbe essere un campanello d’allarme per tutte le altre piattaforme che si interfacciano sullo stesso mercato. Bisogna però prendere in considerazione altri due fattori rilevanti che hanno contribuito a questo fenomeno. Il primo è il recente aumento dei prezzi degli abbonamenti, che sicuramente avrà fatto riflettere maggiormente gli abbonati riguardo al rinnovo del contratto. Il secondo potrebbe essere anche la fine del periodo più duro della pandemia, che quindi consente alle persone di stare di più fuori casa e, di conseguenza, meno davanti alle serie televisive o ai film.

Naturalmente Netflix sta già pensando a come ovviare a questa situazione. La proposta che sembra essere più concreta, oltre a quella di aumentare il prezzo per gli account condivisi al di fuori del nucleo familiare, è quella di creare un piano tariffario che includa la pubblicità e che per questo avrà un costo minore per la sottoscrizione. In questo modo, si pensa, chi non ha mai voluto sottoscrivere l’abbonamento per una questione di costo troppo elevato potrà accedervi più facilmente e, al contempo, per coloro che sono già abbonati o coloro che si abboneranno sottoscrivendo piani più costosi, e quindi senza pubblicità, non ci sarà alcun cambiamento.

Quest’avvisaglia può sicuramente servire come monito per tutte le altre piattaforme: nessuna di esse infatti, per quanto esteso possa essere il numero di abbonati, si può sentire al sicuro: oltre al guadagnare sempre nuovi utenti, la difficoltà risiede anche nel mantenere il legame con i propri abbonati ormai fidelizzati, che non deve mai essere dato per scontato o tralasciato.

Chiara Giaculli