LA GUERRA IN UCRAINA RACCONTATA SU TIKTOK

La guerra in Ucraina e la crisi umanitaria che ne è derivata sono tra le principali tematiche trattate nei salotti televisivi, dalla stampa ma anche sui social media. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scelto di utilizzare i suoi profili Instagram e Twitter come due dei principali canali di comunicazione, non soltanto con i cittadini del mondo ma anche con gli altri capi di stato. Pensate che dall’inizio della guerra, il suo account Twitter ha conquistato oltre 5 milioni di follower!

Ma Zelensky, oltre ad un più assiduo e organizzato utilizzo attivo dei social network, ha voluto anche incitare gli altri, gli utenti di tutto il mondo, a sfruttare questi potenti mezzi per dimostrare il loro sostegno. E la comunicazione, in effetti, al contrario dei combattimenti, sembra oggi totalmente a favore dell’Ucraina.

In particolare, stiamo assistendo ad una straordinaria mobilitazione di uno dei social network più utilizzati dai giovani di tutto il mondo: TikTok. La piattaforma cinese, che oggi conta oltre 1 miliardo di iscritti, è infatti cresciuta molto rapidamente proprio a partire dall’avvento della guerra.

Cercate informazioni sull’Ucraina, raccontate dalla gente del posto? Siete curiosi di come i rifugiati trascorrono le loro giornate? Vorreste sapere di più della reale atmosfera che si respira nelle principali città del paese, al di la dei racconti dei media tradizionali? TikTok è il posto in cui troverete quello che state cercando.

La facile “viralità” dei contenuti sul tema Ucraina è principalmente il risultato di un forte interesse da parte degli utenti e dell’algoritmo del social network: in effetti, TikTok propone agli utenti contenuti globali, all’interno della sezione “Per Te”, in base a ciò che crede gli utenti stiano cercando. Se digitate il termine “Ucraina” una volta, e guardate qualche video, il vostro feed sarà intasato immediatamente da contenuti simili.

Inoltre, un altro punto a favore di TikTok, che lo rende il social ideale per “raccontare la guerra”, è il suo carattere universale. Infatti, capita molto spesso che i trend che si diffondono siano privi di parole: su TikTok, l’impatto visivo è predominante. In questo modo, non esistono limiti linguistici e la maggior parte dei contenuti possono essere accessibili ad un pubblico internazionale.

Infine, TikTok possiede degli strumenti per l’editing “istantaneo” dei video e la possibilità di riprendere in più step, interrompendo la registrazione, salvandola come bozza, e completandola quando si desidera. Queste funzionalità consentono di generare contenuti efficaci in brevissimo tempo e rendono molto più chiaro il perché questo social sia diventato il “diario di bordo digitale” dei cittadini ucraini, grazie alla possibilità di documentare la propria giornata in modo semplice.

Ma, esattamente, cosa si racconta della guerra su TikTok? Si diffondono le parole di Zelensky, si celebra l’Ucraina pre-guerra, mettendo a confronto le immagini passate con quelle attuali e mostrando le devastazioni dei bombardamenti, si documentano i viaggi e gli spostamenti dei cittadini, si mostrano quali sono le regole da seguire per mantenere maggiore sicurezza.

E a condividere queste informazioni, sono gli stessi rifugiati, che usano TikTok per essere ascoltati dal mondo e diffondere consapevolezza. E’ questo il caso di Valerish, che per settimane ha filmato la sua “giornata tipo” e “le ricette della mamma” in un bunker di guerra. Adesso, la ventenne ucraina vive in Italia, in una famiglia ospitante, e continua il suo racconto attraverso i media tradizionali, condividendo su TikTok la sua nuova vita.

Insomma, i social si stanno trasformando in veri e propri «cronisti della guerra», ed  ignorare la situazione è sempre più difficile. TikTok, in particolare, rappresenta l’unità digitale a fianco dell’Ucraina. Come reagirà la controparte russa?

Lorenza Altimari