Che cosa faresti se un giorno ti arrivasse una chiamata per comunicarti che nelle 24 ore successive morirai? Non puoi sapere né come né quando, sai solo che sarà inevitabile. Useresti le tue ultime ore a disposizione per salutare i tuoi cari, per fare nuove esperienze, per innamorarti?
Adam Silvera, autore del libro “L’ultima notte della nostra vita”, cerca di dare una risposta ai lettori provando ad immaginare le ultime ore di vita di due adolescenti, Mateo e Rufus. Il 15 settembre, qualche ora dopo la mezzanotte, entrambi ricevono una telefonata da Death-Cast, un nuovo servizio che annuncia loro che nel corso della giornata moriranno. I due non si conoscono, ma per ragioni diverse, entrambi cercano un amico con cui condividere l’ultimo giorno della loro vita. Per fortuna esiste “Last Friend”, un’app ideata per connettere i decker, ovvero coloro che hanno ricevuto la chiamata. Ed è in questo modo che Mateo e Rufus si conoscono e si incontrano, pronti per vivere insieme un’ultima grande avventura: vivere una vita in un solo giorno.
I protagonisti non potrebbero essere più diversi tra loro, ma è proprio questo a rendere la storia avvincente. Mateo è un ragazzo timido e riservato, determinato a combattere la sua ansia sociale e a vivere al massimo l’ultimo giorno che gli è rimasto. A spronarlo vi è Rufus, che al contrario è un personaggio piuttosto sconsiderato, che sta scappando dalla polizia per aver picchiato il nuovo ragazzo della sua ex. Rufus è rimasto orfano dopo che, qualche anno prima, Death-Cast aveva chiamato i genitori e la sorella. Da quel momento pubblica sul suo account Instagram solamente foto in bianco e nero, perché la sua vita ha perso colore.
Uno degli aspetti che ha determinato il successo della storia consiste nel fatto che i lettori possono facilmente identificarsi nei personaggi, perché durante il loro ultimo giorno di vita non compiono atti eroici, non pretendono di salvare il mondo. Mateo e Rufus sono due normali adolescenti che decidono di passare le loro ultime ore salutando gli amici e i familiari, facendo colazione nel locale preferito, ballando e cantando al karaoke. Ed è proprio grazie a questa normalità che i due ragazzi si capiscono, si completano, si fidano reciprocamente ed infine si innamorano. Purtroppo il loro amore non durerà a lungo, infatti il titolo originale del libro, “They both die at the end”, preannuncia l’inevitabile sorte dei protagonisti, ancora prima di aprire il libro e leggere la prima frase. Adam Silvera ha deciso di attuare questa strategia in quanto non gli interessava tanto dare importanza al finale e al cosiddetto “colpo di scena”, quanto far riflettere i lettori durante il percorso di due persone le cui vite cambiano nel corso di un giorno indimenticabile.
Nonostante il libro sia stato pubblicato nel 2017, gode ancora oggi di una grandissima popolarità, dovuta soprattutto al fenomeno “BookTok”. Su TikTok infatti sono sempre di più i creator che suggeriscono e recensiscono dei libri che hanno apprezzato, rilanciando in alcuni casi le vendite di libri già vecchi di qualche anno. Il romanzo è divenuto così un caso editoriale, al punto che l’HBO ha deciso di realizzare una serie tv e di coinvolgere Chris Van Dusen, creatore della serie cult Bridgerton. Attualmente lo sceneggiatore sta lavorando sulla scrittura dell’episodio pilota, ma non sono state ancora fornite delle informazioni in merito al cast.