In occasione del National Panda Day, che ogni anno cade il 16 marzo, il WWF Canada ha annunciato la produzione di una raccolta di puzzle personalizzati, con l’obiettivo di sensibilizzare la perdita della biodiversità e sostenere economicamente il lavoro svolto dall’ONG.
I quattro puzzle, chiamati “Endangered Pieces”, rappresentano ciascuno un animale in via d’estinzione e hanno l’obiettivo di mostrare quanti pochi esemplari di alcune specie siano presenti sul nostro pianeta. Infatti, in ogni scatola sono contenuti tanti pezzi quanti sono gli animali rimasti, quindi più il puzzle è semplice da fare, più questo dovrebbe farci riflettere. Il puzzle del panda gigante è composto da 1.864 pezzi, numero decisamente più alto rispetto agli altri. Questo è stato possibile grazie alle misure e azioni di conservazione prese dal WWF negli ultimi decenni, che hanno permesso ai panda di passare da animali “in via d’estinzione” a “vulnerabili”. Il puzzle della tigre di Sumatra contiene invece 400 pezzi, quello del bradipo pigmeo a tre dita 79 e infine quello dell’orca assassina solamente 73.
Questa iniziativa del WWF potrebbe rivelarsi estremamente efficace. Consente infatti di vedere concretamente il problema, attraverso il collegamento tra il numero dei pezzi del puzzle e il numero rimasto degli animali ancora in vita. Si tratta di un’iniziativa brillante, che ricorda un’altra campagna WWF del 2018. La campagna proponeva delle fotografie di animali realizzate tramite pixel, dove ognuno di questi corrispondeva ad un esemplare rimanente della specie. I puzzle potrebbero inoltre essere utili per spiegare ai più piccoli problematiche importanti e complesse, facilitando il dialogo attraverso quello che all’apparenza è un semplice gioco.
Il WWF ha collaborato con AKQA per realizzare il design e il concept, ma anche con le agenzie Kühl & Han e Jocelin Carmes per le immagini e le illustrazioni. Quest’edizione limitata di puzzle sarà disponibile sul sito del WWF a partire da quest’estate e tutti i proventi delle vendite saranno investiti nella tutela delle specie a rischio.
Secondo Mark Charles, Vice Presidente Marketing del WWF Canada, il nostro pianeta è in crisi e ci rimane ancora pochissimo tempo per fermare il continuo innalzamento della temperatura, che causerebbe l’estinzione di molte specie protette. Anche Ajaz Ahmed, CEO di AKQA, si trova d’accordo, sostenendo che gli uomini sono collettivamente responsabili di questo disastro ambientale e solo loro sono in grado di cambiare la situazione. Per farlo è necessario mettere in atto dei piani ambiziosi per salvaguardare la natura e la fauna, come quelli attuati dal WWF, con la speranza di poter aumentare progressivamente i pezzi di ogni puzzle.