Negli ultimi anni, soprattutto a causa delle situazioni complesse che abbiamo dovuto affrontare durante la pandemia, è aumentata l’attenzione pubblica nei confronti del tema della salute mentale. Il fenomeno è testimoniato anche dalla comparsa di moltissime applicazioni, tra cui, una delle più popolari, Headspace.
Headspace è un progetto di Andy Puddicombe, ex monaco buddista, e di Richard Pierson, che ha l’obiettivo di avvicinare le persone alla meditazione e alla mindfulness al fine di raggiungere una sensazione di felicità e di benessere. L’applicazione, lanciata nel 2010, ad oggi conta oltre 11 milioni di utenti in 190 Paesi. L’app fornisce una serie di contenuti gratuiti, utili in particolar modo agli utenti che non hanno mai praticato meditazione prima, in modo che possano capire come funziona e quali benefici possono ottenerne. Si tratta di un percorso introduttivo costituito da dieci lezioni, al fine di apprendere le tecniche di base e prendere confidenza con la mindfulness. Al termine di esso gli utenti possono poi decidere di sottoscrivere un abbonamento per accedere a dei contenuti aggiuntivi, costituiti da oltre 40 corsi ed esercizi che vengono aggiunti di giorno in giorno.
Gli abbonati hanno così a disposizione tantissime meditazioni guidate ed esercizi diversi, ognuno di essi adatto all’obiettivo e allo stile di vita che si intende raggiungere. Esistono infatti dei corsi pensati per tenere sotto controllo la respirazione, altri per alleviare lo stress, altri ancora per affrontare le emozioni negative quali rabbia, tristezza e dolore, oppure per prendere sonno e via dicendo. Per ogni seduta di meditazione, inoltre, l’utente può scegliere la durata, in base al tempo che ha a disposizione, e se lasciarsi guidare da una voce maschile o femminile. Gli abbonati possono anche impostare un promemoria all’orario che preferiscono per ricordarsi di accedere ogni giorno all’app, che visivamente appare curata nei minimi dettagli e ricca di video ed immagini animate. Un aspetto molto apprezzato dagli utenti consiste nel fatto che l’applicazione possa essere utilizzata in qualunque momento della giornata e in qualsiasi luogo, da casa propria, al parco, ai mezzi pubblici e via dicendo.
Dato il grandissimo successo che l’app di Puddicombe e Pierson ha ottenuto, Netflix ha deciso di collaborare con Headspace e di aggiungere al catalogo della piattaforma tre mini serie sulla meditazione e sulla mindfulness. La prima rilasciata, Le guide di Headspace: meditazione, è costituita da 8 episodi dalla durata di 20 minuti. I primi 10 sono di introduzione alla tecnica di mindfulness e ai suoi benefici provati, mentre i restanti 10 sono di meditazione guidata. Ognuno di essi intende affrontare un tema diverso, come la rabbia, il dolore, lo stress, la gentilezza e così via, attraverso la tecnica dell’animazione, una musica rilassante e la voce narrante di Puddicombe. Un aspetto molto apprezzato dagli utenti consiste nel fatto che durante gli episodi, spesso, l’ex monaco faccia riferimento a delle esperienze personali e a degli insegnamenti appresi dai monaci tibetani. La seconda serie rilasciata da Netflix, Le guide di Headspace: il sonno, è molto simile alla precedente per l’impostazione e il metodo, ma ovviamente, come suggerito dal titolo, si focalizza su dei metodi di rilassamento volti a favorire l’addormentamento. L’ultimo progetto rilasciato, Headspace: rilassare la mente, è un’esperienza interattiva che propone agli utenti tre percorsi differenti, ovvero la meditazione, il rilassamento o il sonno, che possono scegliere a seconda delle esigenze.
Sia l’app che le serie Netflix hanno ottenuto negli ultimi anni un grandissimo successo a livello globale, contribuendo a sdoganare la visione della meditazione e della mindfulness e presentandole come delle pratiche accessibili a tutti, in qualsiasi ambito e contesto, anche attraverso l’uso di un semplice smartphone.