L’industria cinematografica più grande al mondo, Hollywood, dopo aver fatto i conti con Bollywood, oggi deve confrontarsi con l’ultima arrivata, Nollywood. Il colosso dell’industria americana, nato nei primi anni del Novecento tra le colline di Los Angeles, è stato prima superato dalla realtà cinematografica indiana, per poi fare i conti con la nuova industria cinematografica nigeriana.
Hollywood la conosciamo tutti: è il simbolo per antonomasia del mondo cinematografico. La sua nascita avviene nel momento in cui le case di produzione decisero di spostarsi dalla città di New York a quella di Los Angeles, in cui l’ambiente per girare i film era decisamente migliore. Il nome deriva da un quartiere della città, diventato poi famoso centro di studi cinematografici. È scontato dire che Hollywood sia l’industria cinematografica con il maggiore incasso, ma non tutti sanno che è stata superata, per numero di film prodotti, da Bollywood e Nollywood. Le industrie cinematografiche indiane e nigeriane sono infatti tra le prime al mondo per quantità di film prodotti.
A differenza di Hollywood, Bollywood ha avuto una crescita iniziale più lenta. Il termine è diventato popolare negli anni ’70, momento in cui il cinema indiano ha iniziato a superare quello americano, e deriva dall’accoppiamento della città di “Bombay” (oggi Mumbai) e “Hollywood”. Le produzioni del cinema indiano sono quasi tutte girate in lingua “Hindi” e sono prive di scene violente: spesso si trattano problematiche quotidiane sotto forma di commedia e non mancano mai danza e musica. La musica è l’elemento caratterizzante dei film indiani e ha un ruolo fondamentale nel momento di lancio di una pellicola: le canzoni iniziano a circolare mesi prima dell’uscita del film in quanto, oltre a rappresentare una garanzia economica per i produttori, hanno l’obiettivo di far affezionare il pubblico che andrà poi al cinema per vedere dove è nata quella canzone che tanto lo ha emozionato. Si tratta di un modo leggero di raccontare le cose, che per noi occidentali può sembrare buffo, ma in realtà rispecchia in pieno la cultura indiana.
Dall’altra parte, il mercato cinematografico del continente africano fino alla metà degli anni ’90 era dominato da Hollywood, dalla cinematografia indiana e hongkongese. Le cose iniziano a cambiare quando, nella seconda metà degli anni Novanta, la diffusione della televisione privata e dei videoregistratori fa emergere una forte domanda di prodotti audiovisivi. Il termine Nollywood deriva da “Nigeria” e “Hollywood” e la caratteristica dei suoi film sono i costi bassi e i tempi veloci di produzione. In questo contesto assistiamo all’allestimento di una macro-scena creativa dal basso. La caratteristica di questi film è che nascono come contenuti da fruire in un contesto domestico, proprio per la mancanza di sale cinematografiche. Anche il fatto di avere una moltitudine di dialetti diversi incide e il fatto di avere produzioni locali consente di raggiungere anche la domanda di comunità molto piccole.
La più grande sfida per il mercato cinematografico nigeriano è quella di formare persone qualificate: infatti, la maggior parte delle persone in quest’industria è autodidatta. A differenza di Hollywood e Bollywood, non ci sono molte scuole per l’istruzione in questo settore, anche se l’alta domanda ne ha fatte emergere diverse negli ultimi anni. Non c’è dubbio che, con una buona istruzione, la qualità dei film nollywoodiani potrà sicuramente crescere, portando così il mercato nigeriano ad un punto di contatto più stretto con le altre industrie cinematografiche nel mondo.