Concludiamo il nostro giro di interviste legate al progetto ‘Abbi cura di Te’ con Annamaria Martini, Referente dell’Area Marketing e Comunicazione per l’ASST Rhodense.
Di che cosa si occupa?
Sono attualmente Referente Area Marketing e Comunicazione in ASST Rhodense e collaboro con la Direzione Giovani, Comunicazione e Sviluppo Città Metropolitana di Regione Lombardia per il coordinamento del progetto ‘Abbi Cura di Te’.
Come è entrato in contatto con il “PROGETTO ABBI CURA DI TE”?
Il Progetto nasce dalla collaborazione tra ASST Rhodense, CIMO e Almed. La prima edizione del progetto è partita come una sfida per cercare di trovare nuovi modi di parlare di salute e in particolare di salute mentale ai giovani.
Il progetto è stato inserito, dalla seconda edizione, nella progettazione di Regione Lombardia e sono stati inseriti altri temi legati alla promozione del benessere dei giovani e alla prevenzione di forme di disagio.
Qual è il suo contributo al progetto?
Il progetto è nato nell’azienda in cui lavoro, per questo il mio ruolo è stato quello di seguire e coordinare tutte le attività: dai brief di progettazione fino al supporto nello sviluppo dei progetti degli studenti. Desidero stimolare una riflessione sulle nuove modalità di comunicare la salute.
Avvicinandosi al target dei giovani, è importante valorizzare gli strumenti di comunicazione utilizzati dai giovani, ma anche favorire una modalità di comunicazione basata sulla peer education. Quest’ultimo genera anche una sorta di self empowerment giovanile: nel momento in cui i ragazzi trasferiscono ed elaborano contenuti rispetto ad un determinato tema, approfondiscono anche la personale conoscenza di un tema apparentemente lontano da loro.
Perché ritiene che sia importante lavorare su nuove forme di comunicazione della salute oggi?
Esiste una legge – la n°150 del 2000- che definisce il ruolo dei comunicatori e le modalità di comunicazione all’interno delle pubbliche amministrazioni.
Negli ultimi anni il modo di fare comunicazione all’interno delle aziende è cambiato e le pubbliche amministrazioni si sono trovate ad affrontare nuovi modi di lavorare in questo ambito. Fare comunicazione significa generare un cambiamento e per questo il suo ruolo è così importante per un’azienda pubblica. Oggi, a distanza di 20 anni dalla Legge 150, abbiamo degli strumenti che la legge non aveva disciplinato, mezzi alla portata di tutti. Un esempio? I social. Bisogna porre l’attenzione su come comunicare attenzione attraverso i social. Alcuni elementi devono essere sempre presenti: chiarezza, completezza, completezza, tempestività e attendibilità.
I social possono far sentire più voci e la differenza che dobbiamo fare noi, come comunicatori nelle Istituzioni, non è solo farci sentire, ma soprattutto farci ascoltare.
Il modo di approcciarsi alla salute e alle persone bisognose è cambiato; dal concetto di curare si è passato a quello di prendersi cura, dove la relazione ha un ruolo cruciale. La fiducia è un concetto chiave per la comunicazione: la cura e la relazione nella comunicazione sono una cosa sola.
Come vede il futuro di ‘Abbi Cura di Te?
Abbiamo cominciato in maniera sperimentale in ASST Rhodense grazie della Direzione. Continuiamo questo progetto perché la fiducia ottenuta ha generato contenuti di valore. È stato un progetto in cui abbiamo investito e vedendolo arrivare alla quarta edizione personalmente penso ad un seme che abbiamo gettato e che spero possa avere la possibilità di crescere in futuro, indipendentemente dalle persone che lo stanno seguendo in questo momento.
Sarebbe interessante estendere la modalità di lavoro di cui abbiamo fatto esperienza anche ad altre realtà e tematiche. Attraverso questo progetto è stato possibile attirare l’attenzione e la riflessione da parte dei giovani su temi importanti.
Diffondere questi temi crea valore aggiunto nella società, stimola processi di riflessione che in altri contesti non sarebbero possibili.
Fin dall’inizio ho creduto nel progetto e dato la mia disponibilità affinché potesse prendere forma. Forse il fatto di aver manifestato il mio entusiasmo e aver raccontato quello che stavamo facendo ha fatto sì che anche altri potessero crederci e darci fiducia.
Quali sono stati i grandi cambiamenti dell’ultima edizione?
Nella quarta edizione del progetto abbiamo creato valori aggiunti. È stato un vero e proprio passo in avanti. Diversi contenuti realizzati sono stati condivisi sul profilo Instagram- GENERAZIONE LOMBARDIA con una veste nuova. Per la prima volta è stata attivata la funzione collaborate di Instagram per condividere un reel in diretta. Questa modalità di lavorare tra istituzioni crea una rete con grandi potenzialità, alla quale collaborano Istituzioni diverse, ognuna con il suo ruolo, consentendo di affiancare l’operatività all’esperienza accademica.
Il progetto è un’ulteriore opportunità che si vuole dare ai giovani e sento di dover ringraziare Regione Lombardia per la possibilità.
Rebecca Alzati