TINDER: LA NUOVA FUNZIONE “EXPLORE”

Tinder è la migliore app di dating del 2021, posizione in realtà occupata da diversi anni. L’applicazione, lanciata nel 2012 in un contesto universitario (proprio come avvenne per Facebook), sta andando incontro a un possibile cambiamento nelle modalità di utilizzo, conseguente ad un aggiornamento delle proprie funzionalità.

Secondo quanto emerso dal report annuale Tinder Year in Swipe, nel 2021 i giovani della Generazione Z si sono mostrati particolarmente attivi sulla piattaforma. Nonostante gli utenti abbiano tendenzialmente età compresa tra i 18 e 40 anni, anche secondo il report della BBC (risalente al 2018) si parla di 57 milioni di utenti, la cui maggioranza ha età compresa tra 18 e 25 anni. Se inizialmente erano stati i Millennials a prendere dall’assalto la piattaforma, ad oggi la stanno progressivamente abbandonando, lasciando spazio alla Generazione Z.

Tinder nasce come app di incontri finalizzata a mettere in contatto persone nelle vicinanze e consentire incontri ravvicinati. Ma come ben sappiamo, gli utilizzi delle piattaforme dipendono dal modo e dai significati che gli utenti vi attribuiscono. L’utilizzo odierno di Tinder è il risultato dell’interazione tra utenti e applicazione e tra utenti stessi. Ad oggi la finalità principale con cui si utilizza l’app non è quella di conoscere una persona, bensì quella di incontrarsi per qualche appuntamento “fugace”. Uno scopo facilmente comprensibile anche dalle modalità di “matching” fin ora proposte dalla piattaforma.

Per chi non conoscesse il funzionamento dell’app, Tinder propone all’utente una serie persone, mostrandogli le foto da queste caricate, sulla base di posizione e filtri importati (genere, distanza, orientamento sessuale). Tinder profila quindi i propri utenti e analizza il loro comportamento sulla piattaforma al fine di garantire un’esperienza positiva e un corretto funzionamento. L’applicazione opera, infatti, tramite geolocalizzazione: viene rilevata la geolocalizzazione dell’utente per proporgli di avviare delle conversazioni con persone nelle vicinanze. 

Su ogni profilo che viene mostrato si può interagire con uno “swipe a sinistra”, corrispondente a un “non mi piace”, oppure con uno “swipe a destra”, operazione assimilata ad un “like”. Se due persone si mettono like a vicenda “it’s match” ed è possibile avviare una conversazione.

È probabile che nel prossimo futuro si assisterà ad una profilazione ancora più massiccia degli utenti. È stata infatti introdotta, a settembre 2021 (per Regno Unito, America, Australia e Nuova Zelanda, per poi espanderla in ottobre su scala globale) la funzione “Explore“, che consente agli utenti di navigare tra i profili in base ai propri interessi. È possibile ora elencare fino a 15 interessi (quali cibo, viaggi, film, ecc.), per consentire all’algoritmo di circoscrivere la platea di profili proposti.

“Explore” viene introdotta affiancata alla campagna You are not for Everyone. Il messaggio che si vuole trasmettere è “Non importa quanto i tuoi interessi siano unici e particolari, ci sarà sempre qualcuno a cui piacciono“. Le modalità di utilizzo dell’app potrebbero quindi evolversi: non ci si incontrerà più solo per incontri “piccanti”, ma anche per trascorrere del tempo assieme a persone con interessi simili ai propri. Se fino a poco tempo fa si selezionavano le persone solo sulla base dell’aspetto fisico, subentrano oggi anche altri parametri di selezione.

Il CEO di Tinder ha dichiarato come “Il lancio odierno di Explore è un passo importante nella creazione di un’esperienza più profonda, multidimensionale e interattiva per i nostri membri che espande le possibilità di Tinder come piattaforma”. La scelta di questa nuova funzionalità è guidata da una strategia che punta ad un ancora più massiccio coinvolgimento della Generazione Z, che si è mostrata desiderosa di avere più modi per incontrare qualcuno.

Gli utenti continueranno ad utilizzare Tinder per incontri folli oppure l’applicazione sarà effettivamente utilizzata per conoscere altre persone in modo più profondo diventando così più simile ad un vero “sito di incontri”?

Elisa Rizzoli