EAT è un acronimo che è stato scelto da Google per sintetizzare le tre qualità indispensabili che ogni contenuto online dovrebbe avere: Expertise (competenza), Authoritativeness (autorevolezza) e Trustworthiness (affidabilità).
L’importanza della qualità dei contenuti non è un concetto nuovo nel Web Marketing: era il lontano 2015 quando Google aggiornò le Linee Guida per i propri Quality Raters.
Sappiamo bene tutti che Big G vuole fornire ai propri utenti i migliori risultati, sia per pertinenza sia per qualità ed esaustività della pagina web.
Chiariamo innanzitutto che EAT è un acronimo dove E sta per Expertise, ovvero possedere una certa competenza in un determinato ambito; A sta per Authoritativeness, che significa essere un punto di riferimento qualificato per parlare di certi argomenti; T sta per Trustworthiness, quindi avere la capacità di infondere fiducia nell’utente che legge.
Tuttavia, non possiamo definire Google EAT un requisito tecnico di ranking, semplicemente perché Google non lo inserisce ufficialmente tra i fattori, ma in uno scenario ipotetico in cui vi sono siti che non rispettano il paradigma EAT e altri che invece lo fanno, è facile comprendere che questi ultimi saranno nelle posizioni top dei risultati di ricerca.
Sempre in relazione a Google EAT, potrebbe capitarti di imbatterti in un altro acronimo, YMYL, che significa “Your Money (or) Your Life”. È riferito a quelle particolari tipologie di siti web che possono avere, in base agli argomenti trattati, un impatto sulla qualità della vita delle persone, come per esempio siti che riguardano informazioni legali, mediche, finanziarie o informazioni relative a dinamiche sociali o politiche. Sebbene il paradigma Google EAT riguardi in realtà tutti i siti, Big G riserva particolare attenzione a siti web che si collocano in ambiti di particolare rilevanza umana e sociale.
Google EAT: alcune best practice per migliorare il tuo sito
Per aumentare l’Expertise:
- Nei tuoi contenuti, inserisci link che rimandino a fonti esterne attendibili: un buon esperto è quello in grado di valutare anche le altre fonti autorevoli.
- Fornisci risposte pertinenti ed esaustive: individua bisogni e domande dei tuoi utenti e crea contenuti che rispondano nel modo migliore possibile a essi. Evita le pagine con thin content (poco testo e di bassa qualità), ogni pagina del tuo sito deve essere davvero utile per l’utente e non fargli perdere tempo.
- Modera i contenuti generati dagli utenti (user generated content): la tua pagina nasce per uno scopo preciso, fai in modo che i commenti sul tuo blog non vadano troppo fuori tema.
Per aumentare l’Authoritativeness:
- Cerca di ottenere link sulle pagine del tuo sito web, possibilmente da altri domini autorevoli sull’argomento in questione. Quale migliore riprova sociale della propria autorevolezza dell’essere linkato da altri esperti che trattano i tuoi argomenti?
- Google non “registra” solo i link. Cura la tua brand awareness per ottenere citazioni e menzioni del tuo brand o sito web su pagine che trattano i tuoi argomenti.
- Fai girare i tuoi contenuti sui social. Le condivisioni sui social network contano eccome e sono un’ulteriore dimostrazione della tua autorevolezza.
Per aumentare la Trustworthiness:
- Cita gli autori dei tuoi articoli e qualificali: le fonti sono importanti, “metterci la faccia” anche.
- Fai capire chi sei (e che ci sei): non dimenticare di inserire contenuti che ti qualifichino in quanto entità reale, come indirizzo fisico, informazioni societarie, possibilità di contattarti, pagina privacy, banner dei cookies, etc. E soprattutto non trascurare il tuo profilo Google My Business aziendale.