IL PARADOSSO DELLA PRIVACY NELL’ERA DEI SOCIAL NETWORK

Quando si parla di privacy siamo tutti sull’attenti. Ma quanti di noi sono realmente consapevoli delle informazioni personali che seminiamo in rete?

Il paradosso della privacy indica proprio la tendenza, tutta recente, al compromesso tra informazione e sicurezza. Siamo preoccupati della mancanza di privacy – soprattutto in rete – ma continuiamo a comportarci come se così non fosse.

I social network e i motori di ricerca ci offrono informazioni e in cambio richiedono nostri dati personali. Tra questi ci sono le nostre ricerche online, i nostri acquisti e tutto quello che postiamo sulle nostre bacheche. Questi dati, una volta elaborati, restituiscono un’immagine estremamente precisa di noi stessi, dei nostri gusti e dei nostri hobby. Queste informazioni vengono raccolte e analizzate da agenzie ad hoc e talvolta rivendute a terzi. Questi ultimi le utilizzeranno per indirizzare le pubblicità che ci appaiono mentre navighiamo su internet. Quei pop up personalizzati, per intenderci, così da mostrare esattamente i prodotti che vorremmo acquistare.

È una semplice questione di comfort: come andare nel nostro ristorante preferito e scoprire che il cameriere si ricorda il nostro piatto preferito.

Tutto ciò che consumiamo e che mettiamo in rete ha un prezzo. Un prezzo che non paghiamo in denaro (salvo che per i nostri abbonamenti internet), ma che saldiamo attraverso i dati che tutti i vari provider a cui siamo iscritti o di cui facciamo uso estrapolano su di noi.

Google per decenni ha prodotto servizi e applicazioni utili permettendo a tutti di utilizzarle senza chiedere un singolo centesimo. Facebook ha rivoluzionato il modo in cui interagiamo, quasi 24 ore su 24, con amici e conoscenti, e in cambio noi abbiamo fornito le nostre preferenze, i nostri interessi, le nostre abitudini e, più recentemente, anche i nostri spostamenti.

Dunque dobbiamo ricordarci che dal momento in cui scegliamo di mettere qualcosa in rete, ne paghiamo il prezzo. Un prezzo irrisorio e impercettibile il più delle volte, ma comunque qualcosa che ha contribuito nel tempo a scardinare il concetto tradizionale di privacy.

Cosa fare allora per tutelarsi?

È importante la consapevolezza che le nostre informazioni sono ormai pubbliche, conoscere i possibili rischi legati a questa situazione e, ultimo ma non meno importante, mai abbassare la guardia!

Inoltre, ecco alcuni punti fondamentali da cercare quando si legge l’informativa sulla privacy:

  1. Chi possiede i dati pubblicati da un utente?
  2. Cosa succede ai dati quando l’account viene chiuso?
  3. In che modo le modifiche alla politica sulla privacy vengono rese note ai suoi utenti?
  4. La pagina del profilo verrà completamente cancellata quando un utente elimina l’account?
  5. Dove e come un utente può presentare un reclamo in caso di violazione della privacy?
  6. Per quanto tempo vengono conservate le informazioni personali?

Le risposte a queste domande daranno un’indicazione di quanto sia più o meno sicuro il sito o social network.

Regina Pistulli