Mi chiamo Giada e sono una studentessa del secondo anno del corso interfacoltà “Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse”, profilo Media Management.
Fin da bambina sono sempre stata attratta dalla dimensione cinematografica e dalle sue storie, per certi versi magiche. Durante il primo anno ho avuto modo di seguire il corso di Strategie e comunicazione delle imprese audiovisive, tenuto dal Professore Federico Di Chio, il cui insegnamento mi ha portata a scegliere un’attività altamente formativa, da lui proposta, inserita nell’ambito di una ricerca di storia industriale del cinema, per la quale ho svolto il ruolo di assistente ricercatrice.
La ricerca condotta è stata finalizzata alla ricostruzione del quadro di offerta del cinema americano in Italia, dagli ultimi anni della seconda guerra mondiali fino alla prima metàdegli anni ’50. Il fine è stato quello di contribuire alla corretta identificazione dei produttori (americani) e dei distributori (italiani) dei film statunitensi distribuiti in Italia dal 1944 al 1955, integrare le informazioni con i dati relativi al genere dei film e analizzare il data-set complessivo per individuare fenomeni emergenti, dimensionare il trend ed effettuare valutazioni qualitative.
Al fine di sviluppare il lavoro mi sono servita di siti on-line come ItaliaTaglia, Fondo Cinema, Cinedatabase, l’AFI Catalog e IMDb, riportando il tutto su fogli Excel, il cui utilizzo mi ha permesso di rispolverare alcune delle mie skill tecniche e di scoprirne delle altre, quali quelle acquisite durante la strutturazione di varie tabelle pivot.
Per un primo periodo mi sono occupata di verificare la corretta identificazione dei produttori e dei distributori dei titoli dei film, successivamente, sono passata alla creazione di una colonna per il ‘genere’, servendomi dell’American Film Institute Catalog (AFI) come fonte prevalente e – anche – di Cinedatabase. Infine, l’ultimo step del mio lavoro ha previsto che creassi diverse tabelle pivot per studiare i rapporti esistenti tra il genere delle pellicole cinematografiche e il loro anno, produttore e distributore; per ultimo, ho realizzato una pivot per tener traccia delle relazioni esistenti tra produttori (americani) e distributori (italiani).
Alla ricerca on-line ho affiancato quella cartacea, grazie alla lettura di testi specifici come quello di Lorenzo Quaglietti Il cinema italiano del dopoguerra e di un estratto di Ennio Di Nolfo su La diplomazia del cinema americano in Europa nel secondo dopoguerra.
In sintesi, il lavoro di questi mesi è stato un modo per accrescere la mia passione per il cinema e per comprendere che anche dietro ad uno schermo è possibile imparare. Nonostante la distanza, sono riuscita a superare alcune difficoltà presentatesi all’inizio del percorso, anche – e soprattutto – grazie al supporto del professore che mi ha seguita passo dopo passo fissando degli appuntamenti settimanali tramite videochiamate per sciogliere alcuni dei miei dubbi e organizzare insieme il resto del lavoro.
Se consiglierei a qualcuno di fare la mia stessa scelta e intraprendere tale attività? Assolutamente sì, lo consiglio vivamente! Col giusto supporto e una buona dose di volontà, si può essere capaci di affrontare percorsi del genere, anche a distanza, e implementare le proprie capacità tecniche, per continuare a sfidarsi e non perdere mai la voglia di imparare e scoprire.