WOOLAROO: GOOGLE SALVAGUARDA LE LINGUE IN VIA DI ESTINZIONE

Poche settimane fa Google ha lanciato il suo nuovo esperimento digitale: si tratta di Woolaroo, uno strumento open source che si pone l’obiettivo di scoprire e salvaguardare le lingue a rischio di estinzione di ogni parte del globo.

Woolaroo è la novità di Google Arts & Culture ed è un tool digitale che facilita l’apprendimento di alcune lingue che sono a rischio di estinzione. Secondo l’UNESCO, più del 40% delle migliaia di lingue parlate nel mondo rischiano di scomparire o l’hanno già fatto. Tali idiomi, però, sono fondamentali: da un lato perché garantiscono la sopravvivenza delle comunità che le parlano, dall’altro perché rappresentano un tesoro da conservare.

In questo senso, la sfida è quella di riuscire a preservarle, e per farlo la tecnologia può dare un contributo non indifferente, facendole conoscere in una modalità divertente e interattiva. Come spiegato da un lungo post rilasciato per annunciare Woolaroo, nella fase di ideazione e sviluppo dell’applicazione è stato fatto uno studio approfondito per scoprire quali fossero alcune delle lingue della Terra meno conosciute. A partire da qui, sono stati creati dei vocabolari grazie alla collaborazione con persone madrelingua, che ne hanno così garantito la massima correttezza.

Lo strumento permette, per ora, l’apprendimento di dieci lingue, fra cui due italiane: il dialetto siciliano e il greco-calabro, le quali sono state inserite nel database grazie a una collaborazione che Google ha attivato con la Cademia Siciliana e con l’Associazione Ellenofona Jalò tu Vua. Le altre lingue che è possibile apprendere sulla piattaforma sono: il rapanui dell’Isola di Pasqua; il nawat, idioma derivante dall’azteco e oggi presente prevalentemente a El Salvador; il berbero, parlato in Nordafrica dall’omonima popolazione; il yugambeh, una lingua aborigena originaria di stati australiani; il maori, che caratterizza gli indigeni neozelandesi; lo yang zhuang, idioma cinese della regione del Guangxi; lo yiddish, utilizzato dagli ebrei aschenaziti dell’Europa Centrale e Orientale; il creolo francese, tipico del territorio della Louisiana.

Woolaroo è uno strumento open source: attraverso la foto-traduzione, Google Cloud Vision API ottiene informazioni utili direttamente dalle immagini utilizzando AutoMLAutomated Machine Learning – e classificandole rapidamente in migliaia di categorie predefinite. Utilizzarlo è molto semplice: accedendo da smartphone o computer, è necessario selezionare la propria lingua madre e quella che si vorrebbe imparare. A questo punto, basterà scattare una fotografia ad un qualsiasi oggetto, la quale verrà interpretata in automatico, offrendo la traduzione.

Ad alcune parole è associata anche la pronuncia, che si potrà ascoltare cliccando sull’icona dell’altoparlante; altre, invece, non hanno una traduzione specifica, dunque se l’utente ha delle conoscenze nel campo potrà aggiungerle registrando anche la sua voce per far conoscere la pronuncia.

Google ha compreso il valore che le lingue rappresentano per il patrimonio culturale globale: Woolaroo vuole agire per garantire la salvaguardia delle lingue, dei popoli e delle culture che, sempre in misura maggiore, stanno rischiando di estinguersi.

Claudia Campanale