Taco Bell ha inaugurato il suo primo ristorante digital only, che usa chioschi automatici per prendere ordinazioni e servire i clienti. La sfida verso un mondo più automatizzato ha preso il via anche nel settore food, ma certamente con qualche critica…
La nota catena di ristoranti fast-food americana Taco Bell ha aperto da poco il suo primo ristorante fully digital a Times Square (New York). La cantina prevede ordini e ritiri da parte dei clienti in modalità digital, con distributori automatici e dispense di tacos, patatine e burritos accessibili ai clienti tramite l’inserimento del numero di ordinazione sul touchscreen dei banconi. Taco Bell – di proprietà del gruppo Yum Brands – ha dichiarato che i ristoranti digital only (o self-service?) sono «i più all’avanguardia della catena». Si tratta, dunque, di punti vendita pensati per trasmettere energia e vitalità alla città di New York, soddisfando le richieste degli abitanti della Grande Mela.
La catena ispirata al cibo messicano ha intrapreso la via dell’automazione, ispirata da altre grandi catene del food (già nel 2019, Starbucks Corp. ha inaugurato il suo primo self-service a New York). La pandemia di Covid-19 non ha fatto che accelerare questo trend: molte catene del settore hanno adottato quindi simili strategie per adeguarsi alla situazione pandemica, offrendo un servizio più contactless possibile.
In linea con la sua mission di cantina, Taco Bell ha deciso di includere nel servizio digital anche il solito menù di alcolici (e super-alcolici). Questa scelta – ovviamente – ha destato delle polemiche, in particolare da parte di giornali come The Post che rimarcano l’importanza di esseri umani che svolgano determinate mansioni, soprattutto nella fase di pagamento e riconoscimento dei documenti di identità (per la vendita di alcolici). A tal proposito, il gruppo statunitense ha chiarito che ci sarà un operatore al bancone pronto ad accettare pagamenti e a facilitare il servizio per i clienti più esigenti.
L’automazione è un fenomeno che si sta espandendo velocemente e il caso Taco Bell è molto interessante da osservare. Se da un lato la domanda di mercato spinge ad adottare soluzioni tecnologiche all’avanguardia, dall’altro occorre sottolineare la conseguente (e inevitabile) riduzione di posti di lavoro per migliaia di lavoratori del settore. Ciononostante, la scorsa settimana Taco Bell ha dichiarato che la catena si impegnerà ad assumere 5.000 lavoratori in un solo giorno, per i 2.000 ristoranti in tutto il Paese. La nuova cantina sorta a Times Square, infatti, non è che la ventesima in tutta la città di New York.
Se Forbes ne parla come «un ristorante futuristico in uno dei più antichi palazzi del quartiere» e Business Insider come «un grande affare», la scelta di Taco Bell ha tutte le carte in regola per far parlare ancora di sé nelle prossime settimane. Certo, bisogna ammettere che appare invitante il pensiero di entrare in un chiosco di tacos e burritos in cui ci si può dispensare dai tradizionali menù e servire da sé.
Che sia di ispirazione anche per altre catene internazionali?
Alessia Sabrina Natalino