Tra WhatsApp, messaggi su iMessage, DM alle storie Instagram, notifiche da canali Telegram (da cui francamente ci saremmo dovuti disiscrivere mesi fa) e gli Slack dal lavoro è sempre più difficile gestire le proprie conversazioni e sembra sempre più impossibile trovare un sistema efficace per ritracciare un discorso che è partito su Messenger dalla conversazione di un post e si è poi spostato su WhatsApp dove si stava discutendo di tutt’altro con la stessa persona. A queste quotidiane frustrazioni Eric Migicovsky ha trovato una soluzione con la sua app Beeper, che unisce tutte le chat delle quindici applicazioni di messagistica istantanea piú conosciute ed impiegate in un’unica piattaforma. Sottoscrivendo un abbonamento di 10$ al mese, si potrá interagire con i propri contatti Whatsapp, Facebook Messenger, Signal e iMessage in modo immediato, accedendo a Beeper.
Sebbene sia evidente l’assenza di WeChat e Line, oltre ad altre app più diffuse in Oriente, dal momento in cui Eric ha introdotto la sua creazione su Twitter, gli esperti del settore sembrano essere andati in visibilio. Tra questi Casey Newton, una delle voci più riconosciute e affidabile nell’ambito di notizie del mondo tech, e i suoi ex-colleghi a The Verge, che predicono che Beeper possa essere una delle app più interessanti da seguire nel 2021.
Al tempo stesso, entrambe le fonti sottolineano come il modo in cui Eric è riuscito a far convergere tutte le in-box su un’unica chat sia tutt’altro che trasparente. Oltre a qualche licenza di privacy e altre postille legali che sembrerebbero non propriamente ottemperate, Beeper ha fatto sicuramente alzare qualche antenna a Cupertino, includendo iMessage tra le app supportate e rendendo quella che era un’esclusiva per clienti Apple fruibile anche attraverso Windows e Android. Addirittura Eric sarebbe arrivato a suggerire su Twitter diverse tecniche ai propri utenti per poter utilizzare iMessage attraverso iPhone 4s craccati, che Beeper avrebbe reso disponibili.
Possibili illegalità e infrazioni a parte, l’app sta sicuramente facendo discutere e sta spingendo gli esperti a chiedersi cosa cambierà e se questa agglomerazione sia solo la prima di molte. In un panorama digitale sempre più difficile da navigare, dove nuovi social promettenti e nuovi format accattivanti appaiono ad un ritmo serrato, app “integratrici” come Beeper possono offrire una soluzione semplificatrice ricercata da molti.
Nel frattempo, su Reddit, molti sembrano chiedersi se spendere 10 dollari al mese per un abbonamento che, in fondo, non offre nulla di particolarmente nuovo abbia senso. È vero che ormai ci siamo abituati al format della subscription e molti sono abbonati a diversi servizi, dai Netflix e gli Amazon Prime, al cinema che ha chiuso durante la pandemia e che vogliamo sostenere diventando membri alle newsletter di giornalisti che ci piaceva seguire su una testata che hanno scelto di abbandonare per diventare freelancer. Tuttavia, abbonarsi a Beeper, la cui funzione è di ridurre e semplificare l’utilizzo di altre app, può apparire eccessivo – soprattutto per chi usa solo alcune di queste app o poche di esse con frequenza giornaliera. Ma anche per chi, più semplicemente, ha imparato a mettere in muto qualche gruppo WhatsApp particolarmente attivo (o altri più pratici accorgimenti). Su Reddit, poi, la maggioranza dei thread in cui si discute l’app sono popolati da testimonianze di persone che da anni utilizzano sistemi non particolarmente difficili da mettere in piedi per far confluire le chat in corso su diverse app su un unico html, il tutto gratuitamente.
Tutto sembra indicare che le predizioni di successo di Casey Newton e di altri professionisti del settore potrebbero rivelarsi buchi nell’acqua. Ciononostante, continuiamo a lamentarci della quantità di messaggi che riceviamo ogni giorno e della dispersività delle mille app a cui ormai facciamo affidamento nella quotidianità, mentre pochi di noi allestiscono questi fantomatici e rivoluzionari html gratuiti. E, allora, che abbonamento a Beeper sia.