UNA FRIDA SENZA SOPRACCIGLIA: LA SFIDA DEL MUSEO DOLORES OLMEDO

¡Hay una Frida sin ceja! ¿En cuánto tiempo la encuentras?, che tradotto sarebbe: “C’è una Frida senza sopracciglia! In quanto tempo la trovi?”. Così a luglio il Museo Dolores Olmedo di Città del Messico ha lanciato la sua sfida social.

Si sa, il mondo dei musei è in crisi, specialmente ora. Proprio per questo motivo sono sempre di più le realtà che sbarcano sui social per cercare di coinvolgere il pubblico ed educarlo attraverso sfide, giochi e tantissime gif.

Il Museo Dolores Olmedo nacque nel 1994 grazie all’omonima Dolores Olmedo che, dopo aver comprato il terreno per erigere la struttura, donò tutta la sua collezione artistica privata. Ad oggi sono lì conservati più di 3000 pezzi; tra le opere spiccano quelle di Frida Khalo, suo marito Diego Rivera e la prima moglie di questi, Angelina Beloff. Il museo è inoltre circondato da un’area ecologica che accoglie diverse specie di piante e animali quali pavoni, anatre e cani xoloitzcuintles.

Il museo è una realtà culturale più che interessante che si mantiene al passo con i tempi e dimostra di saper sfruttare sapientemente le logiche delle piattaforme, in particolare di Instagram e Facebook. Da quando è scoppiata la pandemia il museo ha dovuto chiudere, ma ha deciso di continuare la sua attività proponendo giorno dopo giorno piccole perle di cultura, giochi interessanti e challenge.

Tra le sfide proposte è diventata virale quella lanciata a luglio 2020: si tratta del classico gioco ottico nel quale viene riprodotta la stessa immagine numerose volte per poi trovare quella con un dettaglio diverso. In questo caso ad essere stato riproposto è il viso di Frida Khalo e la sfida scovare quello senza sopracciglia. Il gioco, per altro, è stato riproposto in occasione del Dìa de Muertos: questa volta l’immagine moltiplicata è stata quella del xoloitzcuintles; gli utenti sono stati chiamati a scoprire dove fosse stato nascosto il famoso “pan de muertos” (una sorta di focaccia). Le due challenge sono solo una piccola parte della strategia del Museo Olmedo che è riuscito ad ingaggiare migliaia di utenti, ad esempio, creando dei filtri.

Un altro stratagemma che ha permesso di alzare notevolmente l’engagement è stata la presentazione, tramite le stories, di template che possono essere screenshottati e successivamente decorati dai followers. Sempre in occasione del Dìa de Muertos è stata pubblicata sulle storie l’immagine di un altarino che gli utenti potevano poi decorare con diverse gif. L’altare in questione è anche chiamato ofrenda ed è un oggetto-simbolo essenziale per la celebrazione della festa, la sua decorazione è una tradizione e per questo l’iniziativa del museo ha subito suscitato l’entusiasmo del pubblico.

A rendere coinvolgente il profilo è stata poi la scelta di mettere in evidenza tutte le stories riguardanti le creazioni degli utenti e l’uso dei diversi filtri. Figurano così categorie quali Ofrendas, Calaveritas e Filtros.

Il museo Dolores Olmedo è fonte di ispirazione, ha un approccio fresco e innovativo alla comunicazione culturale, riuscendo ad ingaggiare tutti i suoi followers. Proprio per questo, cari lettori, vi propongo la “sfida Frida”, riuscite a trovare quella senza monociglio?  

Giulia Farina