LA COMUNICAZIONE CHE NON SA COMUNICARE: IL CASO DEL COMUNE DI FERRARA

Le parole sono macigni e bisogna sempre fare attenzione a come il messaggio verrà decodificato dai destinatari: Ho usato i termini giusti? La frase scelta esprime bene quello che voglio dire? Il contesto è ambiguo? Evidentemente il Comune di Ferrara non si è posto queste domande se è stato protagonista, nel mese di settembre 2020, proprio di una comunicazione grossolanamente errata, tanto più grave perché relativa alla condanna della violenza sulle donne. Il messaggio infatti, contrariamente alle intenzioni del Comune, non ha espresso la condanna ma la reiterazione del peggior luogo comune sulle donne, l’attribuzione loro della “colpa” di essere stuprate.

Andiamo con ordine. 

In un post del Comune di Ferrara, nell’ambito di una campagna contro la violenza sulle donne, si legge “se sei ubriaca sei in parte responsabile dello stupro”. La frase è composta da caratteri tipografici molto grandi e colorati, accompagnata solo dal simbolo maschile+femminile tutto in rosa e dai vari loghi degli sponsor. È vero che in didascalia, ma in caratteri piccoli, su fondo nero, con frasi che inizialmente confermano ancora lo slogan di apertura, si legge che “L’assunzione di alcol e droghe ti rende in parte responsabile dello stupro che hai subito”, seguita da una ‘x’ rossa e dalla frase “Lo pensa il 15% degli italiani”.

Ma intanto la didascalia, che solo alla fine forse fa capire qualcosa, è comunque surclassata dalla frase di apertura. Lo slogan scritto a caratteri cubitali – che doveva essere quello che rendeva esplicito, con una sentenza definitiva, il contenuto-chiave che si voleva sponsorizzare – dimostra invece il fallimento di una comunicazione. Questa campagna ha fatto da boomerang per il Comune di Ferrara che è stato inevitabilmente (e aggiungerei, meno male!) inondato di commenti sdegnati, arrabbiati, increduli da parte degli utenti. 

Chiaramente praticamente tutti hanno letto nello slogan scelto dal Comune un’ennesima condanna al comportamento delle donne “troppo” libere, che “se la cercano”, provocatrici e addirittura “ubriache”. E dire che l’intento era l’opposto: si voleva condannare il fatto che almeno il 15% degli italiani (dati Istat) ancora credono che lo stupro e ogni violenza sulle donne siano causati dalle donne stesse, atavico retaggio di una cultura misogina e arretrata.

Fraintendimenti? Incapacità di leggere tutto il post nel suo insieme? Preconcetti? Certamente noil messaggio, più che ambiguo, era errato e fuorviante, frutto di una scrittura frettolosa e forse superficiale. Di certo inadeguata e incapace di far passare il messaggio corretto. E di ciò si sono resi conto al Comune dal momento che, dopo aver rimosso il post incriminato, sono corsi ai ripari con un nuovo messaggio, questa volta chiaro ed esplicito nella comunicazione. Nel nuovo post si legge “Istat: ‘Se sei ubriaca sei in parte responsabile dello stupro’. Lo pensa il 15% degli italiani”, seguito dalla frase “Il Comune di Ferrara condanna ogni forma di violenza contro le donne”.

Nessuno slogan, nessuna frase ad effetto, nessun simbolo in primo piano: poche e semplici parole con cui il Comune di fatto si scusa con le donne e con chi abbia “frainteso” le sue nobili intenzioni. Peccato, però, non sia scusato anche per la sua incapacità di scrivere e di utilizzare le parole, ma questa è un’altra storia.

Patrizia Celot