A TAVOLA, MA IN MODO SMART!

Inutile dire che il Covid-19 ha cambiato e sta continuando a cambiare la nostra quotidianità, facendoci abituare ad una nuova percezione del mondo e a un nuovo stile di vita.

Il settore della ristorazione è in generale la parte che ha avuto maggiori danni e sta soffrendo di più in questo momento, perché molti durante il lockdown hanno riscoperto il piacere di mangiare a casa, di cucinare in famiglia, di sperimentare e di improvvisarsi chef. Così i ristoranti, i locali e simili si stanno adattando sempre di più ad un mondo nuovo e ad un cliente nuovo, attraverso il phygital. Di questo fenomeno appena nato se ne è tanto sentito parlare ed è un nuovo tipo di spazio in cui il mondo reale e quello digitale si fondono insieme, creando così un nuovo modo di comunicazione tra il cameriere e il cliente.

Nella nostra nuova vita, in cui in questo momento la distanza è tutto, il phygital riesce a colmare quelle azioni e quelle attenzioni che altrimenti mancherebbero al cliente, accompagnandolo da prima dell’arrivo al ristorante fino alla fine della consumazione. Il cliente assapora e si immerge in un nuovo tipo di esperienza, che risulta essere molto diversa da quella abituale. Così il menù non è più cartaceo, ma è tutto a portata di click con un’app.

Qualche weekend fa, sono rimasta piacevolmente colpita dal nuovo tipo di servizio del ristorante Al Bacio, in via Vigevano. È possibile prenotare tramite The Fork – un’app già esistente da qualche anno – su cui si può riservare un tavolo in maniera facile e veloce e si possono cercare recensioni, offerte, disponibilità coperti e moltissime altre informazioni. Successivamente è il ristorante stesso a suggerire di scaricare la propria app che, volta scaricata, chiede di registrarsi e di fare un test per capire che tipo di “personaggio” sei. Il metodo utilizzato per il test è quello della gamification, in cui c’è un personaggio virtuale, ovvero “la cameriera”, che ti accoglie e ti sottopone a otto domande irriverenti, totalmente staccate dalla dimensione del ristorante, un miniquestionario giocoso e spiritoso. Alla fine, viene abbinato un personaggio dei film in base alle risposte, come ad esempio Beatrix Kiddo o Wolf of Wallstreet, con tanto di descrizione.

Ma l’esperienza phygital non si ferma qui. Nell’app si possono trovare informazioni utili, come i vari punti di ristoro e da cui si può anche prenotare un tavolo. C’è anche l’opzione per effettuare la consegna a casa e ricreare i piatti proprio come al ristorante. L’impostazione dell’app è molto simile ad Instagram, il social per eccellenza più utilizzato negli ultimi anni, risultando visivamente di facile comprensione per il cliente. Una volta arrivati al ristorante l’app continua ad immergerci nel suo mondo, perché tutto viene fatto tramite il nostro dispositivo: scelta delle pietanze, aggiunta al carrello, invio dell’ordine, aggiunta codice sconto, pagamento.

È quindi innegabile che il numero delle app per le consegne a domicilio sia in continua crescita, ma lo stesso vale per i ristoranti che vogliono privilegiare un’esperienza a tutti gli effetti nuova e appartenente al mondo digitale, per non far mancare al cliente nessuna coccola e riavvicinarlo al mondo della ristorazione.

Andrea Floriana Barattucci