Se amate il vintage, l’oggettistica second hand, le luci al neon e i poster degli anni ’50, il posto giusto per voi è l’East Market.
Quante volte abbiamo guardato l’armadio e abbiamo recitato sconsolati la frase “non ho nulla da mettere!”. Quante volte invece a malincuore abbiamo cercato di indossare il nostro capo preferito griffato, ma ormai non ci stava più? E quante volte abbiamo speso tutti i risparmi per acquistare quella borsa che ci sembrava tanto bella, ma in realtà, essendo rosa fluo, ci ha già stufato e non la mettiamo mai? A tutto questo c’è un rimedio e soprattutto una risposta, grazie al mercato vintage che si organizza a Milano una volta al mese.
Questo è il primo market dedicato a privati, hobbisti e commercianti, dove tutti possono vendere, comprare e scambiare ogni tipo di merce. C’è davvero di tutto, dal vinile vintage, alle lampade create con vecchi orologi, a capi firmati e griffati, fino ad arrivare a capi modernizzati. Ognuno può esporre e vendere ciò che vuole: antiquariato, modernariato, vintage, second hand, scarpe, dischi, curiosità e vecchie collezioni. In Italia difficilmente si vedono cose di questo genere, ma a Londra è quasi tradizione.
Camminare tra gli stand dell’East Market ci porta in un mondo parallelo, in cui il tempo sembra non essere mai passato, in cui i piatti della nonna decorati con scritte mainstream diventano un bellissimo soprammobile, o quella giacca modificata diventa un pezzo unico e alla moda. Ci porta quasi a viaggiare nella caotica Camden Town, quartiere rinomato di Londra proprio per il suo immenso market.
Il posto per l’evento è un’ex fabbrica aeronautica completamente ristrutturata. L’evento merita davvero di essere visitato, perché può essere considerata ad una mostra d’arte contemporanea a tutti gli effetti, infatti, alcuni venditori sono devi veri e proprio artisti freelance e alcuni oggetti vintage, ci riportano alle nostre origini che magari abbiamo dimenticato con la digitalizzazione; insomma è un piacevole tuffo nel passato! Sembra una sorta di piccolo quartiere a sé e soprattutto è molto utile l’idea di fondo: rinnovare il proprio armadio in maniera economica, ecologia e artistica. Infatti – nonostante la raccolta differenziata e tutte le accortezze che da qualche anno si stanno attuando per il pianeta – anche l’abbigliamento e la fabbricazione di accessori inquina, quindi quale metodo migliore se non acquistare abbigliamento, oggettistica e accessori second hand?
In fondo non c’è nulla che non si possa risolvere con una bella lavatrice a 90° e una stirata, per ridare una nuova vita ad un capo che qualcuno non metteva più, oppure una pulita alla nostra nuova “scultura” per restituire atmosfera ad una stanza. Basta davvero poco per fare la differenza e aiutare con un piccolo gesto il nostro pianeta e anche il nostro portafogli.
Andrea Floriana Barattucci