“Gilgi una di noi” – Irmgard Keun: un caso editoriale tutto rosa

Giudicare un libro dalla copertina è sicuramente sbagliato, ma è un vizio piuttosto comune. Avete presente quella copertina talmente attraente che vi ispira al punto da indurvi impulsivamente ad acquistare un libro senza nemmeno leggere la trama?

Ora immaginate che anche la trama sia profondamente in sintonia non solo con la copertina, ma addirittura con il vostro genere preferito. E lo stile di scrittura calzi anche a pennello. Meraviglia.
È quello che mi è successo con “Gilgi, una di noi”, di Irmgard Keun (1905-1982). Un acquisto fortuito dettato in primis da una copertina a mio parere graficamente perfetta, tra colore, font e illustrazione, semplice, ma d’impatto. È stato in realtà Amazon a consigliarmi questo libro, edizione L’orma, e non ho saputo resistere, tanto da comprare sulla fiducia, anche gli altri 3 romanzi della scrittrice suggeriti dalla piattaforma.

Facendo qualche ricerca, mi sono accorta come non siano molte le edizioni delle opere di Irmgard Keun. Questo perché fino a qualche decennio fa, l’autrice era poco conosciuta. Recentemente invece, è diventata oggetto di riscoperta da parte del pubblico e della critica. Compagna di Joseph Roth, ha scritto reportage, scenografie e più di una decina di romanzi. Opere in cui dipinge un ritratto critico e audace di una Germania contradditoria, esagerata, ormai prossima alla Seconda Guerra Mondiale, e nella quale emerge con forza, la figura femminile, sempre più moderna e desiderosa di autonomia.

“Gilgi, una di noi”, è la sua opera più famosa, scritta nel 1931. Poco prima di essere bruciata dal regime nazista nel famoso rogo dei libri di due anni dopo a Berlino, riesce a conquistare il cuore di più di 30mila lettrici, rendendo la Keun una celebrità internazionale. In Italia, invece, la prima e unica edizione del volume tradotto qualche anno dopo la sua pubblicazione, fu soggetta a pesanti censure. L’Orma propone per prima la versione integrale.

La protagonista del romanzo è Gilgi, una giovane ragazza di 20 anni, estremamente razionale, moderata e distaccata che si ritrova d’un tratto a fare i conti con una serie di avvenimenti che le stravolgono la vita e cambiano profondamente la sua indole. Un personaggio maturo, atipico per quel tempo, ma convincente e soprattutto dinamico. Sullo sfondo il contesto storico e temi di grandi importanza, specialmente per l’universo femminile: l’indipendenza economica e non, il lavoro, il coraggio, passando anche per sentimenti universali, come la povertà, l’egoismo, il sacrificio, e infine l’amore nelle sue sfumature più profonde e complesse.

Dopo poche pagine ci si abitua subito a uno stile particolare, vivace, riconoscibile; Irmgard Keun alterna una scrittura molto descrittiva e concreta a una molto più “impalpabile”, fatta di rumori, di non detto e di pensieri. È come se entrassimo nella mente dei personaggi e ne leggessimo le riflessioni (filosofiche e a tratti caotiche, ma assolutamente niente di pesante, anzi).

Una lettura agile, originale e fresca, adatta per ogni momento!

Isabella Cristina Pagani