SALOTTO TEATRALE METTITI S…COMODO

È possibile creare un format che ti vede sia attore che spettatore? Creare un’experience teatrale che ha come obiettivo la socializzazione? Si può essere sé stessi in un contesto del tutto differente dal proprio? Uno spettacolo si può generare da sé stesso, attraverso le interazioni dei partecipanti? Si, al salotto teatrale tutto questo è possibile! Basta mettersi s…comodi e lasciarsi trasportare dal flusso!

All’interno del mio percorso di studi, ho scelto tra gli stage curriculari, quello con il Salotto Teatrale e ho avuto la fortuna di lavorare con l’inventore di questo format: Donatello Iacullo.

Fin da subito la sua spontaneità e umanità mi hanno colpita, ma ancor di più il fulcro di questo stage che univa le mie due passioni, quella per il teatro e per la comunicazione d’impresa nel settore artistico.
Dopo una corsa all’inseguimento di Donatello, che aveva partecipato come giudice ad un progetto universitario che mi vedeva tra le “finaliste”, l’intesa artistica è stata immediata.

L’attore/presentatore ha accettato di collaborare in una situazione che ci vedeva all’inizio saltimbanchi tra uno spettacolo e l’altro, tra una prova e un treno improvviso, ma sempre tra tante e buone idee creative.
Dopo le prime settimane, abbiamo stabilito una deadline che consisteva nel progettare delle strategie comunicative online ed offline, attraverso un benchmark accurato, delle digital pr efficaci, la creazione del sito web ufficiale e di una newsletter cadenzata.

Oltre all’ideazione e produzione di contenuti, ci confrontavamo per valutare di volta in volta la risposta del pubblico durante i salotti teatrali, così da progettare il contenuto delle seguenti serate. Ho partecipato anche attivamente portano il mio spettacolo “Idonea ma non Ammessa”, durante un “salotto teatrale special edition” che includeva la visione dello spettacolo ed una seconda parte dedicata alle improvvisazioni e ad un dialogo aperto tra me (l’attrice) e gli spettatori.

Ma allora cos’è il salotto teatrale? Un Luogo in cui si esibiscono gli artisti o un laboratorio teatrale alternativo? La risposta è: entrambi e nessuna di queste! Perchétutto ciò che accade al salotto teatrale è imprevedibile. Donatello, come un direttore d’orchestra, guida le interazioni spontanee tra i partecipanti e coglie le loro sollecitazioni, dando degli imput per le improvvisazioni.

Non c’è un copione, se non le storie e la vita di perfetti sconosciuti che si uniscono in una creazione estemporanea imprevedibile e sorprendente!

Il Salotto teatrale nasce all’interno di ComeHome, l’App attraverso cui gli utenti organizzano o partecipano ad eventi organizzati in casa e in poco tempo raggiunge una certa notorietà, classificandosi nella top list di ComeHome.

L’obiettivo del format è innanzitutto la socializzazione e poi, in maniera più profonda, quello di recuperare la semplicità di cui l’essere umano ha bisogno,tramite il gioco e la condivisione. Una serata all’insegna del divertimento, tra musica, improvvisazione ed una pausa ricreativa per conoscersi meglio. Donatello è capace, attraverso l’improvvisazione, di abbattere quel muro del pregiudizio che spesso ci persegue, di facilitare la relazione e di liberare le emozioni.

Il Salotto teatrale non ti giudica, ma ti diverte
Non ti costringe, ma ti guida,
Non ti imbarazza ma ti emoziona,
Non ti isola, ma ti apre al mondo.

Giulia Guastella