LA BIENNALE DI FOTOGRAFIA FEMMINILE “GOES LIVE”

La Biennale della Fotografia Femminile è un evento culturale il cui focus è quello di esaltare l’importanza della fotografia contemporanea realizzata da artiste donne.

Ideato dall’Associazione culturale mantovana “La Papessa”, e con la direzione artistica di Alessia Locatelli, questo progetto ci propone un momento di incontro fatto di sguardi, dibattiti e testimonianze con le esperte del settore.

La BFF sarebbe dovuta cominciare il 5 marzo 2020 con la sua prima edizione, incentrata sul tema del lavoro e delle molteplici forme che esso può assumere. Tuttavia, a causa dell’emergenza sanitaria, l’evento in presenza è stato posticipato, ma si è scelto di ripensare e reinventare alcuni contenuti in formato digitale: è nata così “BFF Goes Live”, una rassegna di  digital talks che hanno visto la partecipazione delle artiste coinvolte nella BFF.

Una delle testimonianze più interessanti è stata quella di Susanna de Pascalis, fotografa per passione e medico di urgenza di professione, che ha presentato un progetto fotografico dal titolo Burn OutHO BISOGNO DI METTERMI IN PACE.

Burn Out significa letteralmente “bruciarsi” ma, in questo contesto, si riferisce ad una sindrome da stress lavorativo caratterizzata da esaurimento emotivo, frequente soprattutto nelle cosiddette helping professions (medici e infermieri).

Susanna ha deciso, attraverso immagini in bianco e nero, di mostrarci la sua realtà quotidiana, mettendoci nella condizione di riflettere. Troppo spesso ci concentriamo sulla malattia e sulla degenza dalla prospettiva dei pazienti, ma sono ancora poche le occasioni in cui proviamo ad immedesimarci e a metterci nei panni di chi si prende cura di noi. Susanna, attraverso la fotografia, ha voluto denunciare l’esistenza di una situazione drammatica di cui quasi nessuno parla: i medici sono umani e, come tali, possono ammalarsi, soffrire e sentirsi vulnerabili.

Il progetto si compone di 14 fotografie, disponibili sul blog fotografico i-MAG, ed è stato realizzato in un paio di mesi, durante i turni di notte di Susanna che, attraverso questi scatti, ci porta in un viaggio alla scoperta della professione medica sfruttando il suo punto di vista, quello “interno”.

Matilde Bottazzoli