Uncensored library

THE UNCENSORED LIBRARY: LA BIBLIOTECA DI MINECRAFT CHE ELUDE LA CENSURA

Immaginate una biblioteca virtuale, creata ad hoc all’interno di un popolarissimo videogioco, che riesce ad aggirare i vincoli della censura. Sembra impossibile? Non per Minecraft e The Uncensored Library!

Minecraft, come la maggior parte di voi saprà, è un videogame di tipo sandbox i cui obiettivi principali sono raccogliere materiali, costruire rifugi e oggetti e difendersi da mostri: si tratta insomma di una realtà virtuale dove si scava (mine) e si costruisce (craft) con diversi tipi di blocchi 3D all’interno di un grande mondo che è possibile esplorare. Considerato il videogioco più venduto di sempre, dal 2009 ad oggi ha venduto circa 180 milioni di copie a livello globale e ogni mese registra una media di 91 milioni di giocatori regolarmente attivi.

Questa incredibile popolarità è stata sfruttata dai produttori di Minecraft per schierarsi a favore della libertà di espressione e di stampa, lanciando un forte messaggio: il 12 marzo 2020, in occasione della Giornata Mondiale contro la Censura Informatica, è stata creata The Uncensored Library, un’enorme biblioteca virtuale costruita in tre mesi di lavoro e nata con lo scopo di dare voce ai giornalisti vittime di censura.

La biblioteca è tuttora in crescita e attualmente ospita circa 200 “libri” di Minecraft in cui è possibile trovare articoli e post social censurati da governi di cinque diverse nazioni: Arabia Saudita, Messico, Russia, Egitto e Vietnam. Aderendo all’iniziativa portata avanti da Reporter Senza Frontiere (RSF), organizzazione non governativa e no-profit, numerosi giornalisti di questi cinque Paesi hanno infatti deciso di pubblicare le proprie opere – sia in lingua inglese che in quella originale – nello squadrato mondo di Minecraft, così da eludere il meccanismo di sorveglianza e censura preventiva che ancora vige in certi regimi dittatoriali.

In molti paesi i siti Web, i social media e i blog sono controllati da leader oppressivi. I giovani, in particolare, sono costretti a crescere in sistemi in cui la loro opinione è fortemente manipolata da campagne governative di disinformazione” si legge sul sito dedicato a The Uncensored Library. Ciononostante, esiste un modo per arrivare anche in quei Paesi in cui sono attuate le più severe forme di censura: “Persino in quei posti dove quasi tutti i media sono bloccati o controllati, il gioco per computer di maggior successo al mondo è ancora accessibile. Reporter Senza Frontiere utilizza questa scappatoia per aggirare la censura di Internet e riferire la verità, all’interno di Minecraft”.

L’obiettivo del progetto è quello di raggiungere e sensibilizzare i player più giovani attraverso un touchpoint non controllato dal governo, dando loro la possibilità di informarsi sulla reale situazione politica del loro Paese e denunciando al tempo stesso la violazione di un diritto fondamentale come la libertà di espressione, che a volte sfocia in minacce, incarcerazioni e persino omicidi di reporter e giornalisti.

Questa iniziativa congiunta di Minecraft e Reporter Senza Frontiere ha quindi dato un nuovo significato ai videogames: non più solo oggetti per soddisfare il bisogno di intrattenimento e svago, essi sono ora anche un importante mezzo per diffondere la libera informazione e sostenere la libertà di stampa. E chissà che in futuro non sarà proprio la dimensione videoludica a rivelarsi il più efficace strumento di divulgazione.

Paola Galbusera