La CBS, la patria dei vari NCIS e CSI, ha deciso di investire nella produzione di Evil, procedural a tinte horror andato in onda nello slot del giovedì alle 22. Il network ha un target adulto e, almeno in teoria, lontano dall’horror, eppure la serie è stata rinnovata per una seconda stagione. Cosa è successo?
Robert e Michelle King, gli apprezzati creatori di The Good Wife (e del relativo spin-off The Good Fight) hanno realizzato per CBS Evil, procedural horror che sorprende sotto il punto di vista narrativo in quanto gli autori sono stati in grado di realizzare uno show con uno stile e un universo narrativo ben definito nonostante il concept di base non sia originale. Si tratta di una squadra formata dalla psicologa Kristen Bouchard, dal seminarista David Acosta e da Ben Shakir, un tecnico informatico che sotto commissione della Chiesa Cattolica indagano su eventi ambigui per definire se sono di natura soprannaturale oppure no. Semplificando, è lo stesso concept dietro a The Conjuring di James Wan. Il lavoro che i coniugi King hanno operato è stato quello di modellare questa idea con il loro senso del grottesco e della satira sopra le righe. Per chi non conoscesse i lavori di questi due autori sappiate che nel 2016, nel pieno della campagna elettorale presidenziale che vedeva scontrarsi Donald Trump e Hillary Clinton, realizzarono per lo stesso network Braindead, che rileggeva l’acceso dibattito politico statunitense in chiave fantascientifico-splatter.
Lo stesso modus operandi lo si ritrova in Evil: le criticità del presente vengono incorporate nella narrazione. Così facendo ci si chiede se per una persona con gravi disagi fisici e psichici sia necessario un esorcismo, anche quando ciò che fa è inspiegabile. Oppure se il diavolo fomenta la comunità degli Incel che, per chi non lo sapesse, sono una comunità online maschilista che promuove la misoginia. Oltre a rileggere questi aspetti hanno introdotto dei pittoreschi personaggi ricorrenti come Rose390, un terrificante avatar digitale all’interno di un videogioco horror per realtà virtuale, Grace Ling, una ragazza immigrata che sembra avere poteri miracolosi e l’inquietante infermiera Linda Bloch.
È interessante notare come una serie di questo tipo si collochi nel palinsesto della CBS: è stata programmata al giovedì alle 22, quindi al termine del prime time a seguito di una serata caratterizzata da due sitcom di successo come Young Sheldon e Mom. Nel passaggio televisivo non ha ottenuto grandi numeri con gli ascolti, in media ha ottenuto lo 0,5 di rating e un pubblico di poco inferiore ai tre milioni e mezzo. Tuttavia la serie, dopo pochi episodi trasmessi, è stata rinnovata per una seconda stagione: perché? Perché a seguito della messa in onda, si poteva fruire dell’episodio sulla piattaforma streaming CBS All Access e sul sito della CBS, che hanno permesso di registrare un forte incremento di spettatori nell’arco di una settimana. Questi dati evidenziano come si sia creata una nicchia di affezionati, che hanno supportato questo prodotto televisivo e che hanno fatto sì che la sfida di creare un universo narrativo coinvolgente fosse vinta.
In conclusione, Evil è una serie procedurale che utilizza la sua struttura, caratterizzata per lo più da episodi autoconclusivi, per proporre un dibattito sul male quotidiano, non solo dal punto di vista esoterico/sovrannaturale ma anche da quello psicologico. La sua attrattività risiede nella costruzione di storie complesse che non lasciano mai delle risposte con un solo livello di interpretazione, ma che invece sono ricche di sfumature. Inoltre, dimostra come oggi per i grandi network sia importante avere degli show che siano forti anche sulle loro piattaforme streaming, e che quindi non si può più valutare lo stato di salute di un prodotto solo ed esclusivamente sulle rilevazioni relative alla messa in onda televisiva.
Fabio Facciano