Tokyo 2020

OLIMPIADI TOKYO 2020: UN MOTIVO IN PIÙ PER COLLABORARE

I giochi olimpici rappresentano forse l’evento più complesso del pianeta, in cui, ogni quattro anni, i migliori atleti del mondo competono per ottenerne il primato. Non erano mai stati rimandati prima d’ora, se non per motivi di guerra. Oggi, quindi, ci troviamo di fronte ad una rinuncia che rimarrà nella storia per sempre e che, certamente, comporterà delle novità. Per poter tornare a celebrare insieme le Olimpiadi, la soluzione sembra essere solo una, quella di unirsi e collaborare per sconfiggere la pandemia.

In seguito alla dichiarazione del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), riguardo la diffusione sempre più accelerata della pandemia di COVID-19, il presidente del CIO Thomas Bach insieme al premier giapponese Shinzo Abe hanno deciso di rinviare i Giochi Olimpici 2020 al 2021. Il principio su cui si basa questa decisione è quello di salvaguardare la salute degli atleti e di tutti i soggetti coinvolti nell’evento e di contribuire al contenimento del virus. In linea con questi criteri, è stato convenuto che la fiamma olimpica resterà in Giappone, come simbolo di speranza e di impegno da parte del CIO nella realizzazione dell’evento. Inoltre, per questi motivi simbolici insieme ad altre ragioni di tipo economico si manterrà il nome Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

La notizia è rimbalzata dai mass media ai social di tutto il mondo nel giro di pochi minuti e le reazioni degli atleti e del pubblico sono state molteplici.

La risposta degli atleti è stata eterogenea. Ci sono state molte lamentele specialmente da parte di coloro che con queste olimpiadi avrebbero concluso la loro carriera sportiva. Allo stesso tempo, però, altri hanno dimostrato una pronta collaborazione. Infatti, essendo impossibilitati a svolgere le loro discipline sportive, i campioni delle diverse nazioni si sono messi in gioco, ognuno con le proprie possibilità, per sconfiggere l’emergenza. Ad esempio, il tennista Rafael Nadal ed il cestista Pau Gasol della Spagna che si sono uniti per sostenere un’iniziativa volta a fornire attrezzature e infrastrutture alla Croce Rossa spagnola. Dall’altra parte dell’oceano, invece, il portiere australiano di hockey Rachael Lynch ha messo da parte l’attrezzatura sportiva e ha indossato l’uniforme da infermiera per essere in prima linea contro il coronavirus.

Di fronte alla notizia che ha cambiato la storia il pubblico italiano, ad esempio, si sta facendo riconoscere per l’arma che più lo corrisponde, ovvero la creatività. Infatti, poco dopo il rinvio dei giochi olimpici, a Bari sono nate le Homelimpiadi. Si tratta della versione casalinga online delle olimpiadi con uno scopo benefico che le contraddistingue. Il social di riferimento è Instagram, basta cercare la pagina Homelimpiadi 2020, creata dai ragazzi di Noci (BA) per divertirsi insieme e allo stesso tempo raccogliere fondi per il Policlinico di Bari. Infatti, nella homepage c’è il link che collega alla piattaforma gratuita di raccolta fondi Gofundme. Grazie a questa iniziativa il tennis con padella e pallina contro il muro e la scherma con mestoli da cucina si trasformano in discipline olimpiche!

In questa situazione di emergenza, da una grande rinuncia, quale rappresenta il rinvio delle Olimpiadi, sono nate quindi delle iniziative di collaborazione e condivisione tra tutti noi cittadini del mondo. Unendoci, anche se a distanza, stiamo dando prova della nostra resilienza, grazie alla quale quanto prima riusciremo a celebrare i Giochi Olimpici, tradizione dell’umanità sin dal 776 a.C..

Elena Gandolfo