A volte capita di imbattersi in un libro così, quasi per caso, e quello stesso libro non soggetto a particolari aspettative o ansie diviene una piacevole scoperta. Oggi vi parlerò di Il giro della letteratura in 80 parole, che ha rappresentato per me proprio questo: novità e stupore.
Ci sarebbe molto da dire su questo prodotto editoriale, ma ci tengo a partire dalla sua genesi, dalla sua storia. Il libro è autoprodotto e vede la luce nel novembre 2018. Lucia Masetti, uno dei due autori, nel 2016 convince Giorgio Moretti e il suo socio Massimo Frascati a intraprendere questa strada. Giorgio e Massimo non avevano pensato di trarre un libro da quello che già stavano facendo: creare una comunità online. Eppure è proprio grazie alla comunità che il progetto si è realizzato: più di mille persone hanno donato un contributo per aiutare e tutti quanti i loro nomi sono elencati alla fine del libro come ringraziamento per ciò che hanno fatto.
Una parola al giorno, questo è il sito da cui parte la nostra storia: più precisamente il 15 giugno 2010, quando la comunità contava due iscritti, Giorgio e Massimo. Oggi i partecipanti sono più di 120.000 e le parole affrontate migliaia. Ogni giorno una parola, chiarissimo fin dal nome del sito. Non siamo parlando però di un dizionario online. Con un vero e proprio manifesto che conta dieci “comandamenti” per così dire, gli autori vogliono mettere in luce la potenza del linguaggio: nell’era dei social e del visivo, le parole vengono spesso usate con leggerezza, a volte dimenticando che sono il veicolo per la nostra comprensione del mondo.
Dopo questo breve excursus, torniamo al libro, che altro non è se non una grande e profonda dichiarazione d’amore nei confronti della lingua italiana e della sua ricchezza. Celebrare una lingua vuol dire anche celebrarne gli scrittori illustri, che hanno contribuito a renderla tale. Per usare le parole degli autori: “No, questa non è una storia della letteratura, e non è nemmeno un’antologia: sono ottanta storie di letteratura viste di volta in volta, attraverso la lente di una parola”.
La lettura del libro mi ha dato molte sensazioni, soprattutto nostalgia e affetto. Leggerlo per me è stato come fare una rimpatriata con dei vecchi amici, che non vedevo da tanto, rendendomi conto solo in quel momento quanto mi fossero mancati. Pagina dopo pagina ho rivisto Dante e Boccaccio, Ariosto e Della Casa. Con un po’ di soggezione ho salutato Goldoni, Parini e Alfieri. Saba, Ungaretti e Montale mi hanno fatto commuovere come sempre. Ce ne sono decine che non vi ho nominato ma che in queste 80 parole ho riletto e riscoperto.
Sono rimasta molto sorpresa nello scoprire il bisogno che avevo dopo (quasi) un anno dalla mia lontananza da Lettere di leggere e dialogare con gli autori della nostra letteratura. Moretti e Masetti hanno una straordinaria capacità di sintesi, riuscendo davvero a far compiere al lettore il giro della letteratura senza limitarsi alla pedissequa citazione di brani, ma riuscendo in poche righe a rendere magistralmente la figura di ogni autore e la salienza della sua opera.