UN SALTO DALL’IJF 2020 ALL’IJF 2021: LA REAZIONE DELLA VIRTUAL COMMUNITY

L’anno scorso ho avuto l’opportunità di partecipare al Festival Internazionale del Giornalismo come addetta all’Ufficio Stampa, ed è stata un’esperienza unica che consiglio a tutti coloro che volessero ampliare le loro conoscenze e competenze relative al mondo del giornalismo. Ormai mi sento parte della comunità che ruota attorno al festival e di fronte alla notizia dell’annullamento dell’edizione del 2020, a causa della diffusione del COVID-19, l’indifferenza non è contemplabile.

Il Festival Internazionale del Giornalismo (IJF) è stato fondato nel 2006 da Arianna Ciccone e Christopher Potter, lei napoletana e laureata in filosofia, lui con origini anglo-americane ed esperto in materia economica, entrambi coltivano da sempre la passione per il giornalismo. Dopo aver aperto la sua agenzia di comunicazione e pubblicità Il Filo di Arianna S.r.l. a Torgiano (PG), ad Arianna Ciccone viene l’idea di creare l’evento focalizzato sul giornalismo nella città di Perugia. Un festival senza fine lucrativo, ma con lo scopo di creare un dialogo tra giornalisti, professori, studenti, lettori e cittadini.

Mettendo in comunicazione chi produce e chi riceve le informazioni si genera un flusso continuo di idee, scambi e confronti. Quindi, il festival basa la sua esistenza sul desiderio di condividere la conoscenza e raccontare insieme quello che accade nel mondo e per questo motivo può essere paragonato ai social network dei giorni d’oggi. La promozione dell’evento viene fatta proprio sui social, per scelta e per motivi economici, cavalcando l’onda dell’evoluzione digitale e della comunicazione in una società che cambia costantemente.

La manifestazione si svolge annualmente per cinque giorni, tra le ultime due settimane di aprile e le prime due di maggio, affiancata da poche partnership ma di nota importanza, come per esempio Google e Facebook, viene realizzata grazie alla stretta collaborazione tra staff, volontari e speakers.

L’anno scorso, dal 3 al 7 Aprile 2019, il festival ha raggiunto il massimo delle aspettative realizzando l’edizione più internazionale e coinvolgente di sempre con oltre 600 ospiti provenienti da diversi paesi del mondo e più di 300 eventi.

Il festival è riuscito ad essere quello che è oggi soprattutto grazie alla sua community, che comprende quella locale (i perugini infatti godono delle iniziative proposte durante l’evento ed ostentano della sua realizzazione nella loro città), ma soprattutto della virtual community. Grazie alla contribuzione di idee al programma anno per anno da parte dei followers di Twitter, Facebook, Instagram, Youtube ed il sito stesso, il festival è stato oggetto di una crescita progressiva sin dalla sua prima edizione. La virtual community ha sostenuto l’IJF anche nei tempi più bui, ad esempio quando nel 2013 è stata lanciato la campagna di crowdfunding per il sostenimento delle spese del festival che altrimenti sarebbe stato irrealizzabile. Di fronte all’incredulità degli organizzatori la campagna è stata un vero e proprio successo ed è passata alla storia come crowdloving piuttosto che crowdfunding, proprio per l’affetto dimostrato da parte della community.

Quest’anno, dal momento in cui è stato annullato a causa della diffusione del COVID-19 e rimandato direttamente ad aprile 2021, è stato come fare un salto nel passato alla campagna sopracitata del 2013. Infatti, la community si è subito stretta attorno agli organizzatori, facendo sentire loro l’affetto sia in termini di ringraziamento (poiché è stata posta come priorità la salvaguardia del pubblico) sia in termini di dispiacere, per aver la possibilità di partecipare anche quest’anno alla riunione in presenza di quella che, durante tutto l’anno, è una virtual community.

Elena Gandolfo