DUE PERSONE OLTRE CHE DUE PAPI

Un momento storico (quasi) unico nel suo genere: l’incontro di due papi. Una produzione Netflix ispirata ad un episodio di rilievo internazionale che ha scioccato il mondo.

Il film, uscito il 20 dicembre su Netflix Italia, si ispira a fatti reali e racconta la rinuncia al Soglio Pontificio di Benedetto XVI annunciata l’11 febbraio 2013 e il suo rapporto con il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, poi noto come Papa Francesco.
Uno spaccato di un momento drammatico e di estrema fragilità per una delle istituzioni più potenti e oltre un miliardo di fedeli.

La pellicola è diretta dal brasiliano Fernando Meirelles e vede protagonisti Anthony Hopkinspremio Oscar nel 1992 per Il silenzio degli innocenti – e Jonathan Pryce – che probabilmente riconoscerete se avete seguito Game of Thrones –.

Le riprese, iniziate nel 2017 in Argentina e proseguite in Italia, vengono accostate a filmati reali, ad esempio con immagini dei funerali di Papa Giovanni Paolo II.

Due ore che descrivono il rapporto tra due personaggi molto diversi per cultura, orientamento politico, senso dell’umorismo e approccio alla religione. Il fulcro delle riflessioni portate avanti dai protagonisti riguarda principalmente la necessità (o meno) di riformare la Chiesa Cattolica. Dalla nomina di Papa Benedetto XVI al periodo di crisi personale e i problemi di salute, passando a flashback per raccontare il passato di Papa Francesco e alla nomina di quest’ultimo.

La storia di due papi si chiude con un momento per nulla istituzionale: un divano e una partita di calcio, Argentina contro Germania. Ciò che tiene incollati allo schermo è proprio la scelta di Meirelles di raccontare le persone piuttosto che i papi. La pellicola ricostruisce infatti il lato più umano e fragile di entrambi i protagonisti.

Una storia raccontata con molta ironia ma che tocca temi attuali e importanti quali: la crisi dei migranti, gli scandali di pedofilia nella Chiesa Cattolica e il fenomeno dei desaparecidos in Argentina.

“In natura nulla è statico, non lo è l’universo e non lo è nemmeno Dio” e in effetti questo film parla proprio di questo, di cambiamento. L’evoluzione continua di due persone, della Chiesa e della società.

Andrea La Gatta