Modern Love è un perfetto esempio di come una bella storia sia sfruttabile su diversi media e, nel passaggio dall’uno all’altro, non perda la propria magia ma anzi, come in questo caso, la sprigioni completamente.
L’idea all’origine di questo fortunato concept nasce circa 15 anni fa nei corridoi della redazione del New York Times. Il motto che da sempre guida le decisioni editoriali del celebre giornale è «All the News That’s Fit to Print» («Tutte le notizie che valga la pena stampare»), e quelle raccolte nella rubrica Modern Love sono sicuramente storie che vale la pena raccontare e conoscere.
Racconti inviati dai lettori delle loro assurde, complicate, magiche storie d’amore; tradimenti, rivelazioni e incredibili coincidenze o, semplicemente, sentimenti profondi e universali. Questo il contenuto dei circa 700 articoli pubblicati, a partire dal 2004, nella rubrica settimanale dal giornale newyorkese.
Negli anni la rubrica si è ampliata con la pubblicazione delle Tiny Love Stories: racconti di poche righe, anche questi sull’amore. Nel 2016, i contenuti romantici di Modern Love riuscirono a ritagliarsi uno spazio anche nel mondo dei podcast, che offrono da tempo la possibilità di una narrazione personalizzata e potenzialmente seriale, di grande presa sull’ascoltatore. Più di recente, sono stati pubblicati anche l’antologia dei testi di Modern Love e alcuni video animati, generati soprattutto dagli utenti.
Dopo aver assunto la forma giornalistica, quella del podcast, dell’antologia e dei video animati, il variegato “materiale umano” di cui è composto Modern Love, ha finalmente indossato la veste della serie tv e, con questa, è approdato su Amazon Prime Video, stregando letteralmente gli abbonati. Otto storie tratte da otto articoli, per otto episodi che si guardano tutti d’un fiato e che si vorrebbe non finissero mai.
Ogni possibile sfaccettatura e forma d’amore è contenuta in questi brevi episodi, raccontata e interpretata da un variegato team di sceneggiatori e celebri attori, capeggiati da John Carney. Tra questi Catherine Keener, Dev Patel, Andy Garcia, Julia Garner e Anne Hathaway, protagonista di uno dei degli episodi più intensi e “umani” della serie.
Per quanto la tematica amorosa possa sembrare banale, il modo in cui questa è rappresentata è estremamente particolare. E, in questo caso, la particolarità sta nell’estrema “veridicità” dei contenuti narrati, che diventano ancora più potenti in contrasto con il tono e l’atmosfera fiabeschi della rappresentazione. La consapevolezza di assistere al racconto di storie di vita vissuta ha un qualcosa di magico, che ha incantato la maggior parte degli spettatori.
Se il successo di pubblico è indiscusso, la critica si è invece divisa di fronte a questa romantica (romanticissima) serie: Il Washington Post l’ha definita «dolce, egocentrica e un po’ nauseante»; il Guardian ci ha visto solo «caffè, sciarpe ed Ed Sheeran» (protagonista di un cammeo in uno degli episodi); Vanity Fair è arrivato a paragonarla alla «pubblicità di una carta di credito».
Bisogna riconoscere che Modern Love non è assolutamente esente da difetti, anzi. La serie è ben lontana dal poter essere definita perfetta. Tuttavia, è quasi doveroso concedere un’opportunità a un contenuto così originale, una serie antologica che porta al binge watching senza ricorrere a escamotage o finali cliffhanger, ma solo attraverso la rappresentazione senza filtri dei sentimenti umani.