Un anno fa Mirko Olivieri, ha intervistato Filippo Caccamo per CIMOinfo.
Oggi, poco più di un anno dopo, in vista di “Apprendista con esperienza” la cui data zero sarà il 23 novembre al Teatro alle vigne di Lodi, ho avuto l’opportunità di incontrarlo e di fargli qualche domanda.
Ciao Filippo! Iniziamo con una curiosità: quanto c’è di Filippo nel tuo spettacolo e quanto di costruito?
L’80% sono io, quello che vivo in facoltà, come vivo le lezioni e la segreteria; il 20% è la forza comica dell’esagerazione. Non tutto quello che mi accade è così disperato però l’esagerazione è il meccanismo comico più forte che c’è da sempre, poi c’è anche tanto ascolto della community.
Come nasce “Apprendista con esperienza”?
Perché cresco, quindi dai temi dell’università di “Mai una laurea” e dai temi della scuola oggi sentivo il bisogno di confrontarmi con un nuovo tema: il lavoro.
In molti dopo “Mai una laurea” mi hanno chiesto: e adesso cosa farai? E finita l’università? In realtà niente! Semplicemente il mio è un corso naturale di vita e quindi adesso, visto che sono uscito dall’università – anche se studio ancora però lavoro – voglio parlare dei disagi del post studi.
Durante la creazione di questo spettacolo hai capito qualcosa di nuovo rispetto a ciò che volevi raccontare? Hai capito che c’erano degli aspetti che non conoscevi del “mondo del dopo”?
Sicuramente si! Ho capito che la base è sempre un lancio di monetina – che è poi anche il finale del mio nuovo spettacolo – tra quello che vorremmo fare davvero, la famosa strada non sicura, ed il celebre posto fisso che, oggi, secondo me, è meno sicuro della prima strada.
Pensavo di focalizzarmi inizialmente sui disagi del pre lavoro, con l’idea che “oh mio dio, non sappiamo fare niente!” e prenderla un po’ sul polemico. Quello che ho scoperto, è che in realtà è il tema centrale di questo spettacolo, è che faccio quello che voglio o quello che mi viene imposto, il tutto condito con la comicità.
Perché hai scelto Lodi, la tua città, come data zero del tuo spettacolo?
Ho scelto Lodi perché nessuno è “Nemo propheta in patria” quindi lo spettacolo a casa è il più difficile di tutto il tour. Però con le Mille e una laurea non sono stato a Lodi, ci ero stato il 28 ottobre 2017, e dopo due anni sentivo il bisogno di capire cosa la mia città pensasse del mio lavoro. Finora sta rispondendo molto bene, ma vedremo!
L’idea dei tuoi amici su quello che fai, da quando hai iniziato ad oggi, è cambiata?
Si! Loro all’inizio mi hanno visto molto giocare, pensavano fosse un momento e che starebbero stati quei 2/3 video e basta. Poi le persone in giro hanno iniziato a riconoscermi, mi fermavano per fare le foto e loro erano molto stupiti di questa attenzione (ed un po’ facevano i cretini!).
Adesso non ci fanno neanche più caso, sono entrati nel mood che il mio non è un personaggio, questo sono io. Raccontare la mia vita sul palco non significa fare lo sborone o legarsi a tutta quella comicità italiana della moglie/la suocera la domenica mattina, significa raccontare la mia vita che è la vita di un ventiseienne. Quando la racconto anche i miei amici si sentono parte di questo racconto.
Quello che è emerso dalla mia chiacchierata con Filippo è che lui sia la dimostrazione del fatto che dobbiamo seguire i nostri sogni e non aver paura di seguire la strada più tortuosa, se secondo noi è quella giusta per noi. E che dobbiamo avere sempre un piano B.
“Apprendista con esperienza” racconterà una nuova dimensione della sua vita: un Filippo che finita l’Università si trova a fare i conti con il mondo del lavoro, come molti di noi si trovano a fare. Non ci resta che andare a teatro e farci sorprendere!