Il 10 e 11 ottobre 2019 si è tenuto a Milano l’evento Reinventing, giunto alla sua quinta edizione, con gli esperti di CSR Fundraising, comunicazione sociale sul mondo del non profit.
“Non siamo sicuri che le parole possano salvare delle vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio uccide.”
Il Social Media Marketing e Digital Communication Advisor, project manager e docente Andrea Albanese ha condotto l’incontro “come utilizzare al meglio i social network per costruire una campagna di successo”, presentando il case history intitolato: “la battaglia dei disabili gravissimi in Sicilia #siamohandiccapatiNocretini”.
Protagonisti del suo racconto sono Giovanni Cupidi e i fratelli Gianluca e Alessio Pellegrini, la loro disabilità grave e il successo dell’iniziativa di sensibilizzazione della gente comune, dei giornalisti e infine dei politici per ottenere finanziamenti… con un click.
Sino a giugno 2017 nel bilancio della regione Sicilia non erano stati stanziati fondi per fornire assistenza continuativa ai disabili gravissimi. La Pubblica Amministrazione stava seguendo i casi di 3.500 disabili gravissimi, che da uno studio più accurato, erano in realtà molto più numerosi (ben 11.000), con la sconvolgente considerazione che ben 7.500 individui e le loro famiglie erano rimasti invisibili e privi di qualsiasi forma di assistenza.
Questa volta la forte digitalizzazione dei processi comunicativi si rivela dirompente nel successo dell’iniziativa di far stanziare alla Regione Sicilia 190 milioni di euro. A testimonianza esemplare di una delle più importanti operazioni di fundraising e lobby, di CSR e comunicazione per il sociale in Italia, sono stati utilizzati: Facebook, Instagram, Linkedin (in misura ridotta), Youtube, Messenger, Whatsapp, Twitter, Change.org, Siti web, Landed page.
I promotori sono stati coadiuvati nella loro impresa da altre determinate e tenaci persone disabili, dalle loro famiglie, da amici, personaggi famosi e i loro followers: l’immagine è quella di un individuo che diventa gruppo, che si unisce ad un altro gruppo sino a moltiplicarsi attraverso diffusione e articolazione delle informazioni e delle proposte con il semplice movimento di un dito di esercitare una pressione su un tasto! Chi genera più notifiche sullo smartphone vince, per visibilità e per centrare l’obiettivo del fundraising.
Giovanni Cupidi nel 2016 ha fatto una petizione su Change.org, scrivendo: “assistenza domiciliare h24 per Giovanni Cupidi”. Il suo messaggio corre e si diffonde e cattura l’attenzione anche di personaggi famosi come il cantante Jovanotti, il regista Pif e i comici Ficarra e Picone. Giovanni Cupidi è riuscito quindi ad “attivare” la sua community, ha continuato a parlare alle persone, scrivendo sul suo blog, aggiornando la petizione su Change.org, pubblicando post sui vari social media! Attualmente vanta 40.000 seguaci, tra community, social media e digital, ed è riuscito a conquistare audience, e, cosa fondamentale, ha fatto breccia su un’audience di comunicatori.
A questo punto il professore Albanese ha deciso di conoscere Giovanni Cupidi per iniziare una collaborazione in occasione dell’evento “Social Media Marketing Day Italia” #SMMdayIT, espressione delle communities di oltre 40.000 professionisti in area social e digital, coordinata dallo stesso docente. Cupidi ha poi presenziato a diversi incontri televisivi, tanto che Tv2000 è arrivata a creare dieci mini-clip proprio su di lui.
L’evento si è animato quando il professore ha aperto uno spazio di video call con Giovanni che ha spiegato quanto sono stati essenziali i social media per la sua campagna, di come, con il tempo e con un loro utilizzo costante e meditato, ha imparato come gestire i social per diffondere e veicolare nel modo più efficace i suoi contenuti e ottenere risultati altrimenti insperati.
Ha ricordato un evento mediaticamente incredibile: la rivolta delle carrozzine, organizzata da un gruppo di disabili che hanno manifestato contro la Presidenza della Regione siciliana davanti al palazzo d’Orléans, a Palermo, per l’azzeramento dei finanziamenti a favore dei disabili. A protestare c’era anche il regista Pif, che ha provocato l’assessore Crocetta: “è finita la pazienza” ha detto Pif, chiamando in causa il presidente della regione, “[…] non ci sono più margini di trattativa. Se non è capace di trovare i fondi si dimetta!”
Sui social quella giornata è stata vissuta minuto per minuto e quella notizia ha avuto un enorme riscontro mediatico, durato a lungo. È stata usata solo una strategia social, utilizzando ad esempio post, immagini, video, che hanno reso capillare la diffusione dell’appello e mobilitato molte persone. Usare e sfruttare tutti gli strumenti e tutte le piattaforme social ha fatto muovere soggetti solitamente indifferenti e ha dato visibilità a individui che erano invisibili!
Tornando alla campagna, il professor Albanese ha raccontato che per superare lo stallo di 15.000 firme sono state lanciate campagne Facebook, indirizzate alle persone che vivevano a Palermo (focus su ambito territoriale), giornalisti (per la diffusione della notizia) e la creazione di una community social media marketing, nonché una profonda targetizzazione dello share.
Informazione e poi azione: con l’advertising si induceva a fare le notifiche (“il click è tutto”) e dal 15 dicembre al 6 gennaio sono state raccolte 20.000 firme. La notizia aveva suscitato l’indignazione cui è seguita la prova della condivisione, non solo di gente comune, ma di giornalisti e politici.
La morale? Oggi, anche un singolo, con competenze social medio-basse, può, anche con un budget limitato, imparare e utilizzare i social per fare operazioni di persuasione e manipolazione dei contenuti e di messaggi!
Carolina Battaglini