LAVAPIÉS, IL QUARTIERE DOVE COMUNICANO DIVERSE CULTURE

È possibile pensare ad un luogo dove convivono pacificamente diverse culture, senza alcuna discriminazione razziale e dove l’integrazione permette di creare nuove forme di comunicazione del tutto innovativa?

La comunicazione trasmette significati, che possono essere veicolati anche al di fuori del processo di comunicazione attraverso la cosiddetta “semiosi non comunicativa” (Costa, 2010). Come sostiene Gloria L. Gallego, docente presso l’Universidad de Murcia, l’essere umano sente l’impulso di relazionarsi con il resto della società al fine di scambiare idee, cooperare e dissentire all’interno di ciascun gruppo. Le nuove forme di comunicazione interpersonale hanno dato origine a linguaggi moderni che prescindono dai lunghi testi letterari, come ad esempio nuove forme espressive d’arte contemporanea.

Oggi si sono sviluppate altre forme di comunicazione, che gli studiosi hanno preso in analisi poiché utilizzano stili comunicativi alternativi. Infatti sui social network si predilige la comunicazione breve, sintetica, facilitata da emoticon che permettono di esprimere stati d’animo (Rodríguez, 2012). Tuttavia, per rispondere a questa diversa forma di comunicazione in cui spesso ci si allontana dalla realtà, a Madrid è stato realizzato un progetto socio-culturale molto interessante e stimolante affinché, come sostenuto da Gallego, le persone possano avere un luogo dove stabilire una rete di connessioni attraverso un linguaggio iconico metaforico in cui interviene l’esperienza individuale.

In uno dei miei viaggi in giro per il mondo sono giunta nel quartiere di Lavapiés a Madrid, che mi ha particolarmente colpita e coinvolta. Questo quartiere è famoso per la convivenza pacifica di moltissime etnie. In particolare mi ha appassionata la Tabacalera, una vecchia fabbrica di tabacco, ormai chiusa, che è stata trasformata in uno stupendo centro culturale autogestito da persone di diverse origini. La Tabacalera è un posto aperto ad ogni individuo. Nel decalogo dell’assemblea c’è scritto chiaramente che è uno spazio pubblico, gratuito e libero, in lotta con qualsiasi tipo di discriminazione. La vecchia fabbrica è ora un luogo in cui persone con diversi interessi sviluppano progetti artistici e possono facilmente collaborare tra loro. Qui si può partecipare alle più svariate attività: dal teatro alla danza, all’agro-ecologia e moltissime altre.

In questo luogo speciale, comunicazione e arte diventano un tutt’uno. Nella Tabacalera è possibile ammirare la cultura contemporanea caratterizzata da stili diversi a seconda delle origini di coloro che realizzano le opere. Questo punto d’incontro è un vero e proprio centro dove la multiculturalità viene espressa in diverse forme alternative alla comunicazione verbale.

Sono state proprio la convivenza armoniosa e pacifica di queste persone e le diverse rappresentazioni culturali che si fondono insieme come se fossero un tutt’uno, senza scontrarsi mai tra loro, a farmi riflettere sulla meraviglia che il rapporto tra diverse culture può generare e su come differenti costumi e stili possano arricchire ogni individuo. Se questo sito espressivo fosse esteso ad altre piazze ed altri paesi, si potrebbero creare stili comunicativi nuovi ed inaspettatamente straordinari. Ogni individuo sarebbe inoltre stimolato a meglio accettare il “diverso” apprezzando la ricchezza apportata dalla convivenza multiculturale.

Valeria Tozzi