Riccardo Pozzoli: quando una passione diventa business

Riccardo Pozzoli, 31 anni, l’uomo dietro The Blonde Salad e  Foorban, startupper di successo e businessman avviato, è stato ospite del Club Diplomatici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il 17 maggio.

Ad accogliere Riccardo un’aula gremita di studenti, ad intervistarlo Angelo Ficarra, Presidente del Club Diplomatici, che nasce nel 2018 e unisce 12 studenti di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Il club che quest’anno ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del Rettore, si propone in prima istanza, di realizzare un ciclo di conferenze sulla valorizzazione del Made in Italy in diversi settori. La conferenza precedente, nonché la prima del ciclo, ha visto come ospite d’onore il fashion blogger italiano Mariano Di Vaio e la seconda, con uno spostamento d’attenzione al business, Riccardo Pozzoli.

Angelo, però, sceglie (saggiamente) di affrontare quanto meno possibile l’argomento “Chiara Ferragni” e sposta piuttosto il focus alle idee di business di Riccardo e ai suoi successi e fallimenti nel campo. Oltre ad essere stato il fondatore di “The Blonde Salad” nel 2009, insieme alla allora fidanzata Chiara Ferragni, Riccardo è anche una delle tre menti dietro Foorban: ristorante digitale che cura il prodotto dall’ acquisizione delle materie prime, alla realizzazione e al delivery (ancora principalmente negli uffici), il cui obbiettivo è garantire ai lavoratori in pausa pranzo, un pasto sano e gustoso, di alta qualità e origine controllata. Questi i principali business attivi di Pozzoli ma tanti i progetti non riusciti (Riccardo accenna, ad esempio, all’idea di un social network che riunisse gli studenti di economia di tutte le università con il fine di organizzare feste e affrontare temi importanti) , altrettanti i sogni da realizzare e i progetti ai quali sta lavorando. Riccardo, estremamente informale e a suo agio, ci racconta la sua prima fatica letteraria: “Non è un lavoro per vecchi”, edito da De Agostini nel 2018.

Diversi gli argomenti affrontati durante la conferenza:  dall’importanza del team nel lancio di una startup, specie se costituito dagli amici di una vita, che possono diventare soci  e rendere piacevoli persino le notti trascorse a realizzare un business plan, all’accettazione del fallimento. Il fallimento che la cultura Italiana connota negativamente se non addirittura demonizza, è invece, secondo Pozzoli, un concetto che va relativizzato, un momento del percorso né positivo né negativo, un’opportunità di crescita e riflessione. Dall’importanza del Made in Italy ( ma che non  venga usato come  “scusa”, anche su quello bisogna lavorare!),  all’importanza della capacità e della volontà di differenziarsi e innovare, che rendono l’idea indimenticabile agli occhi dei finanziatori.

“Thinking out of the box” è il motto di Riccardo che invita gli studenti a rischiare e a impegnarsi in progetti in cui credono, ad inventarsi un lavoro laddove non esiste, ad ampliare gli orizzonti e a pensare fuori dagli schemi e dalla loro comfort zone. Pensiero aperto e globale, questo il consiglio di Pozzoli. Ottimo lavoro, Club Diplomatici Unicatt! Alla prossima conferenza.

Nicoletta Raffa