WES ANDERSON. Retrospettiva integrale

Dal 19 Marzo è iniziata presso il cinema Beltrade una rassegna dedicata a Wes Anderson. In attesa del suo ultimo film che uscirà a Maggio, vi proponiamo questa iniziativa da non perdere. Il Cinema Beltrade, in contemporanea e grazie alla collaborazione del Post Modernisimo, presenta la retrospettiva competa di Wes Anderson.

La rassegna si è aperta con l’intervento di Ilaria Feole, critica cinematografica per il settimanale Film Tv, collaboratrice delle testate Spietati.it e Mediacritica.it ed autrice della monografia Wes Anderson- Genitori, figli e altri animali edita da Bietti Heteropia. La Feole ha presentato lo scenario cinematografico di Wes Anderson analizzando gli otto lungometraggi finora prodotti dal regista e si è soffermata non solo sulla simmetria utilizzata del regista, sulla quasi ossessiva e maniacale costruzione delle scenografie e sull’uso del colore ( prediligendo colori pastello o tinte sgargianti), ma soprattutto sul complicato rapporto che i protagonisti di Anderson hanno con la famiglia. Inoltre ha spiegato come ogni scenario viene creato in funzione dei protagonisti, Anderson non lascia nulla al caso.

È evidente come dietro la patina di colori e ai costumi vintage le sue storie sono sempre percorsi in cui i personaggi cercano di superare i propri conflitti interiori, familiari e sociali. Gli eroi di Anderson hanno molto in comune con lui, le famiglia in genere sono borghesi, bianche, agiate e colte. Questi personaggi essendo cresciuti nel benessere e nella ricchezza non hanno avuto gli strumenti per capire il mondo reale e vivono in un mondo maturato nelle loro fantasie. Ma il loro universo non è affatto rosa e fiori, è costellato da numerose difficoltà, dal disagio e dall’incomunicabilità. Ci troviamo davanti ad adulti troppo bambini o bambini troppo adulti, ma tutti in comune hanno una caratteristica specifica interiore che si riflette in un vezzo esteriore.

Questi personaggi a volte risultano essere imperturbabili nei confronti della realtà che li circonda e spesso diventano i peggiori nemici di loro stessi, si giudicano severamente e questo li porta ad un isolamento, ma bisogna ricordare sempre che sono persone e come tali risultano essere deboli e fragili. Finita la presentazione è stato proiettato Grand Budapest Hotel il più recente tra gli otto lungometraggi. I tratti del film variano rispetto ai lavori precedenti, in quanto vengono rappresentate tematiche come la violenza, la morte ed è proprio così che Anderson riesce a rendere il contrasto, utilizzando per la prima volta l’assenza di colori alternata all’esplosione di colori che normalmente lo caratterizza. 

Ogni film avrà una replica la domenica mattina della stessa settimana alle ore 11.00. La rassegna è accompagnata anche da altre sorprese, ospiti e presentazioni. Per  non perdere i prossimi film basta dare un’occhiata alla programmazione cliccando sul link che segue.

Simona Damanti e Federica Caroli