Perché rubare i soldi di qualcuno quando puoi stampare tutti quelli che desideri?È questo l’interrogativo che conduce il protagonista a mettere in atto il piano perfetto per realizzare il colpo più grande della storia del crimine. Il tutto si svolge nel posto ideale, la Zecca di Stato a Madrid, e con l’aiuto di persone selezionate ad hoc per l’operazione.
La casa di carta è una serie di origine spagnola ideata da Álex Pina e distribuita in Italia a partire dallo scorso dicembre su Netflix, quest’ultimo ha però diviso gli episodi originali spagnoli della durata di 70 minuti in due parti di circa 45 ciascuno. Di fatti sulla piattaforma è presente la prima stagione costituita da tredici episodi anziché nove come nell’originale spagnola.
Il Professore, nonché protagonista della serie, è l’elemento chiave ed è colui che ha pianificato nei minimi dettagli, dopo aver studiato per molti anni, come mettere in piedi la più grande rapina di tutti i tempi che frutterebbe ben 2400 milioni di euro. Per far ciò ha deciso di reclutare otto persone, selezionate tra i miglior malviventi e ladri a disposizione e con nulla da perdere, in modo tale da poterne disporre dopo quattro mesi di istruzioni e insegnamenti. Sebbene il piano geniale consista nel non far trapelare emozioni e sentimentalismi, tant’è che tra i personaggi è severamente vietato qualsiasi tipo di coinvolgimento a tal punto da esser chiamati non con i propri veri nomi ma tramite nomi di città, ciò che piace ed è ben visibile è la buona e profonda caratterizzazione dei personaggi.
La storia della rapina si svolge interamente nella Zecca di Stato, ma al di fuori a pilotare tutto ci sarà proprio il protagonista che, avendo curato ogni dettaglio del colpo, si ritroverà sia a tener le redini del crimine in piena fase di realizzazione sia ad intrecciare un rapporto di negoziazione molto particolare con l’ispettore Raquel Murillo, personaggio anch’esso particolare sia dal punto di vista personale che professionale.
È una serie con una gran ben studiata sceneggiatura, nella quale i colpi di scena non mancano mai e lascia la sensazione che scena dopo ogni scena ci sia un nuovo pezzo del puzzle che si incastra perfettamente con quello precedente. Il tutto si svolge con una rapidità inaudita già dal primo episodio che, infatti, comincia in maniera forte: i rapinatori entrano nella Zecca di Stato dando l’impressione, grazie ad un mix tra adrenalina ed euforia, che la narrazione giungerà al termine nel giro di poco tempo. Saranno, invece, le componenti caratteriali e le vicende dei personaggi a darci la sensazione di una dilatazione temporale e risulterà quasi impossibile non affezionarsi alle loro storie.
È sicuramente una serie che consiglio di guardare a chi ancora non l’avesse fatto e per chi, come me, è già in attesa della seconda stagione l’appuntamento su Netflix è stato fissato per il 6 aprile.