Sampietrini che si muovono, pedine di un gioco con una regola: «Roma si amministra, non si governa». Suburra è l’arteria principale del cuore della Capitale, anfiteatro dove nuovi gladiatori e leoni versano il sangue che lei reclama.
Lele, Spadino e Aureliano sono tre ragazzi che vogliono fare della città eterna il loro impero: il primo per spezzare l’ala protettiva di un padre poliziotto, il secondo per uscire dall’ombra del fratello – capo del clan degli Anacleti e sovrano degli zingari romani – e il terzo per guadagnare il suo nome all’interno di una delle famiglie criminali più importanti di Roma, gli Adami. Suburra però rivela ben presto di essere un teatro pieno di attori, ognuno che reclama il suo pezzo di palcoscenico con le unghie e con i denti: c’è Sara Monaschi, contabile del Vaticano che porta avanti la sua personale crociata per la ricchezza; c’è Amedeo Cinaglia, politico integerrimo che si lascia incantare dalla voce soave di quella sirena della brama di potere; e infine c’è lui, Samurai, l’uomo senza sonno che regge le fila del gioco antico quanto il Colosseo.
Suburra- la serie è la prima serie televisiva italiana targata Netflix, disponibile sulla piattaforma online a partire dal 6 ottobre 2017, ma la sua storia ha avvio molto prima: la Roma criminale prende vita in origine nelle pagine dell’omonimo romanzo del 2013 scritto da Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, da cui poi Stefano Sollima trae la versione cinematografica uscita nelle sale nel 2015. Ed è proprio il film a rappresentare la base di partenza per i dieci episodi della serie, che della pellicola di Sollima offrono un prequel e dalla quale prendono anche parte del cast: Alessandro Borghi e Giacomo Ferrara, tra gli altri, tornano nelle vesti di Aureliano Adami e Alberto “Spadino” Anacleti prima che il gioco della Capitale li inghiottisca completamente e vengano trasformati nello spietato Numero 8 e nell’irriverente principe degli zingari.
La storia permette di indagare quel sobborgo di Roma che, in una forte antonomasia, dà il titolo all’intera serie: i dieci episodi di Suburra hanno un ritmo che permette allo spettatore di restare colpito dai suoi personaggi e seguirne la sanguinosa scalata verso la vittoria, senza lasciarlo però preparato al colpo di coda finale.
Suburra narra l’epopea degli anti-eroi: i tempi sono cambiati da quando Enea aveva fatto delle spiagge di Roma la sua terra promessa e ora quel litorale è la fetta di potere che tutta la criminalità della città brama. Gli elementi del mito si ribaltano uccidendo con un secco colpo di pistola ogni innocenza: sesso, droga, impicci, crimini e potere si intrecciano inesorabili. Unico baluardo, unica padrona: Roma.
Per cui lettore, se non hai paura di sporcarti le mani e brami di vedere la Capitale dall’alto, Suburra non ti deluderà: il dado è tratto, pronto a giocare?