Una moderna forma di finanziamento collettivo negli ultimi anni si sta progressivamente espandendo nel mercato del digital: il crowdfunding.
Le tradizionali collette tra adolescenti prendono forma nella più evoluta dimensione di un processo collaborativo di utenti che utilizzano il proprio denaro in comune per sostenere i progetti di organizzazioni. Nuova prospettiva economica del web 2.0, il crowdfunding è il nuovo ponte tra idea e realtà, tra aspirazione e realizzazione. Per chi ancora non si fosse convinto del tutto, nel 2013 in Europa sono stati raccolti fondi pari a circa un miliardo di euro, realizzando progetti, eventi e opere che hanno cambiato il core di città, persone e imprese. Il promotore e colui che ha portato alla notorietà la forma di finanziamento bottom-up? L’ex Presidente oltreoceano Barack Obama che, pagando parte della sua campagna elettorale per la presidenza con i soldi donati dai suoi elettori portatori di interesse, ha dato la speranza ad ogni cittadino di promuovere idee o progetti con un semplice click.
Kickstarter e Indiegogo dominano il mercato a livello internazionale presentandosi come le migliori piattaforme dove i fundraiser possono pubblicare le loro iniziative; in Italia, tra le forme di reward-based (forme di finanziamento che fanno leva sulle ricompense), CrowdFundMe, Be Crowdy, BookaBook e Cineama rappresentano solo alcune delle tante piattaforme presenti sul mercato.
Ancora non vi fidate di riporre il vostro denaro nella mani di un progettista nascosto tra le pieghe di una piattaforma online? Il caso di Winelivery dimostra che con il crowdfunding la soddisfazione di realizzare progetti a breve o lungo termine viene appagata. E perché no, anche in tempi brevi. Nata dalla volontà di due giovani imprenditori di innovare l’ecosistema del wine, la startup rappresenta il portale numero uno per la consegna a domicilio rapida ed efficiente di vino, birra e superalcolici di qualità. Servendosi di una campagna di crowdfunding, il progetto ha visto il raggiungimento dell’obiettivo minimo di 50.000 euro di investimenti due settimane prima del termine previsto, con oltre 60 investitori coinvolti. Nonostante la meta sia stata già raggiunta, la campagna rimane ancora aperta: internazionalità e crescita in termini reputazionali e notorietà sono alla basa del progetto di Winelivery.
Quali saranno gli effetti dei rapporti tra investitori e finanziatori? Fino a dove si potrà spingere il patto bilaterale tra i due? Il crowdfunding soppianterà le tradizionali forme di investimento? Per ora proviamo a fidarci e credere che vivere in un’epoca fluidauvoglia dire anche questo.