CONVEGNO “E’ la vita che vi afferra e vi trascina” in un live tweet!

Ecco l’interessante testimonianza di Alessandra Cherubini, studentessa CIMO che ha collaborato al convegno ” E’ la vita che vi afferra e vi trascina” per Almed, accompagnata dalla social media manager di Almed ( Elisabetta Locatelli). Un’esperienza di learning by doing in linea con l’impostazione del percorso formativo che caratterizza Almed.

Qui di seguito  il suo racconto come CIMOreporter.
La ripresa dalle vacanze pasquali è sempre lenta ma piano piano andiamo smaltendo l’eccesso di zuccheri e le sinapsi ricominciano a funzionare. Tuttavia, aldilà della circostanza specifica, una settimana abbondante mi sarebbe comunque servita per metabolizzare la mia partecipazione al Convegno dedicato ai primi vent’anni della Scuola di Comunicazione dell’Università Cattolica e al 50° anniversario della rivista Comunicazioni Sociali svoltosi nelle giornate del 21-22 marzo.

L’esigenza di un po’ di tempo extra per processare il tutto si è manifestata perchè per due giorni mi è stato affidato il live twitting dell’evento, permettendo a una normale studentessa universitaria di entrare nel cuore e nella storia di quella che oggi conosciamo come ALMED, l’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo della nostra Università, ma che nasceva nell’anno accademico 1961-62 come Scuola Superiore di giornalismo e mezzi audiovisivi.
Con il rischio di sembrare autocelebrativa voglio ricordarlo: frequento e frequentiamo un ateneo prestigioso, i cui istituti di ricerca e le cui personalità accademiche hanno fatto la storia della cultura dei media in Italia. Un dovere, quindi, celebrare l’eccellenza della Scuola nella ricerca scientifica e nella formazione professionale nei settori della comunicazione (teatro, cinema, tv, pubblicità e giornalismo). Fondata da Mario Apollonio, diretta da Virgilio Melchiorre e Gianfranco Bettetini, la Scuola, a cui oggi fa capo Ruggero Eugeni, è stata negli anni un’influenza pregnante su tematiche e ricerche in tema di media e spettacolo, sempre affiancata dal dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo dell’Ateneo.

Un evento istituzionale importante arricchito dalla partecipazione di numerosi ricercatori che sono stati inizialmente allievi della Scuola per poi diventarne docenti, da Francesco Casetti, ora alla Yale University, ad Aldo Grasso, il padre della critica televisiva in Italia, ma anche relatori internazionali da università europee ed eccellenze accademiche del nostro ateneo (insomma, i nostri prof!).

Il filo rosso del convegno è stato chiaro sin dal titolo “è la vita che vi afferra e vi trascina”: una citazione di Padre Agostino Gemelli che ricorda come il legame con la realtà, la concretezza, gli avvenimenti del qui ed ora sono da sempre il focus della Scuola, per essere precursori e studiosi di ciò che succede e succederà, anticipandolo e non subendolo.

Una concretezza che si manifesta ulteriormente nella scelta di affidare a una studentessa qualunque, il compito di live twittare i contenuti di un convegno così importante per l’Ateneo, “trascinandola” nella realtà di quella che potrebbe essere una futura (e non tanto lontana) professione.

La prova schiacciante della promessa mantenuta dalla Scuola di Alta Formazione, il cui scopo è ed è sempre stato formare professionisti abili, attivi, sul pezzo ed è per questo che il suo contributo ha cambiato il volto e la cultura mediale del nostro paese.
In un mondo che cambia alla velocità della luce, il “saper fare” ma anche il “sapersi adattare al nuovo fare” sono fondamentali ed è per questo che mi sono iscritta a CIMO: perchè questo non è soltanto un corso di laurea magistrale, ma una palestra vera, un contenitore di opportunità per mettersi alla prova e scoprire come si lavora sul campo a partire dallo studio e dalla conoscenza della tradizione, senza le quali il nostro (futuro) lavoro mancherebbe di profondità.

Il convegno si è concluso con il video racconto di Riccardo Rovescalli, un prezioso documento storico che raccoglie interviste e interventi dei personaggi di rilievo della Scuola e con la performance teatrale di Matilde Dondena e Daniele Giulietti

che in un racconto teatrale “ComStory” di Claudio Bernardi hanno dato vita a “Vita” e “Pensiero”, raccontando i 50 anni di storia della rivista Comunicazioni Sociali, assieme a Laura Peja e Adriano D’Aloia – redattori e coordinatori della rivista.

Alessandra Cherubini