CLOSER: LA NUOVA APP CONTRO LE DIPENDENZE

Quante persone affette da disturbi tendono a reprimerli per paura di affrontarli? L’Istituto Europeo Dipendenze (IEUD) il mese scorso ha presentato Closer, una nuova app rivolta alla gestione del trattamento delle dipendenze, con lo scopo primario di stabilire un rapporto di prossimità tra medico e paziente.

IEUD è un ente privato nato a Milano nel 2016, che ha come obiettivo il maggiore incitamento dei percorsi terapeutici di questo tipo. Infatti, è un istituto specializzato nel contrasto delle dipendenze patologiche da sostanza o comportamentali, quali: cocaina, alcol, farmaci, cannabis, gioco d’azzardo ed altre.

L’obiettivo principale dell’app Closer è quello di permettere uno scambio comunicativo ed informativo continuo tra medico e paziente, facilitando così il ruolo attivo di quest’ultimo ed aumentando l’efficacia del processo terapeutico. Difatti, permette una costante presenza dello psicoterapeuta anche negli intervalli di tempo che intercorrono tra una visita e l’altra, infondendo la sensazione di avere il medico sempre “a portata di mano”.

Un’altra funzionalità di Closer è quella di poter monitorare i progressi raggiunti dalle singole persone e di fornire un supporto emotivo che incentivi la loro motivazione nei confronti del percorso di cura.

Un altro grande vantaggio di quest’applicazione è che permette di superare lo stigma verso le malattie: la maggior parte delle persone ha la tendenza a nascondere le proprie problematiche e a non parlarne apertamente per motivi sia di vergogna sia di paura del giudizio altrui. Infatti, anche il Presidente IEUD, Raffaele Lovaste, lo ha affermato dichiarando che non c’è una corretta corrispondenza tra il numero dei pazienti in cura e quelli che potrebbero essere affetti da una dipendenza. Grazie a questa loro iniziativa, e in generale all’utilizzo della digital health, è invece possibile intraprendere un percorso curativo ed essere assistiti in tempo reale, in assoluta privacy e da remoto, garantendo così un’ulteriore riservatezza ed incentivando i pazienti a richiedere aiuto. 

Nel mondo odierno si sta sempre più diffondendo la cosiddetta Medicine 2.0, cioè la medicina basata su internet. Il legame tra salute e web ha permesso sia lo sviluppo di notevoli benefici (tra cui la divulgazione di maggiori informazioni e l’aiuto di un supporto emotivo) sia di diversi rischi legati soprattutto alle problematiche della privacy e alla diffusione dei dati sensibili sanitari. La loro sicurezza e gestione andrà garantita in maniera sempre più rigorosa così da favorire l’utilizzo di queste nuove e moderne metodologie.

Al momento Closer è disponibile solamente su Milano e Torino ma nel prossimo anno si estenderà ad altre città principali, tra cui Roma, Napoli e Bologna, riuscendo a raggiungere ancora più persone visto i milioni di italiani che sono affetti da una dipendenza. «La soluzione digitale è la migliore possibile perché consente di fruire direttamente da casa di tutta una serie di contributi e nella propria area geografica al supporto con la psicoterapeuta» ha spiegato Federico Seghi Recli, founder di IEUD.

Susanna Cavalluzzo