«Parole, parole, parole soltanto parole» canta Mina in una delle sue canzoni più celebri, ed è di parole che si compongono le opere di Paola Greggio, in mostra presso Spazio Big Santa Marta a Milano a partire dal 5 ottobre. Si tratta della prima personale della PR ed event manager, che celebra così i suoi quarant’anni di carriera nel mondo della comunicazione, trasformando giornali in opere d’arte.
Giornali che dopo un giorno perdono il proprio valore, parole che in poche ore non hanno più significato, “carta straccia” gettata al macero. Al contrario, Paola Greggio, che ha trascorso la vita nel mondo giornalistico e con le parole ci ha costruito una carriera, riesce a dar loro nuova vita. Attraverso le sue opere, quelle pagine sottili, plasmate e modellate dagli stucchi, potranno ora resistere all’offesa del tempo. «È questo un modo – spiega Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale, intervenuto all’evento inaugurale dell’esposizione – per mantenere viva la memoria di un qualcosa che il giorno dopo non serve più, ma che in queste opere acquisisce una funzione diversa, una funzione estetica». Proprio questo l’intento dell’artista che nel suo percorso ha imparato a usare e amare le parole e che, a coronamento di questa sua esperienza, intende donare vita eterna al quotidiano ed effimero mondo delle notizie.
Un lavoro che, osserva sempre Piraina, acquisisce un’importanza maggiore in un tempo in cui si è talmente invasi di parole, messaggi, immagini e stimoli da non riuscire più ad avere un pensiero limpido. In questa confusione generale risulta difficile se non impossibile comprendere il loro fondamentale valore: «il mondo è creato dalla parola e noi creiamo mondi attraverso le parole – continua Piraina – se la nostra specie non riuscisse a esprimersi attraverso le parole, non avremmo il mondo che abbiamo, non avremmo la filosofia, la letteratura, l’arte».
Dunque, parole sì, ma non «soltanto parole». Percorsi, mondi, occasioni sono quelli che emergono dalla ruvidità dalla tela, che restituisce così all’osservatore la concretezza, il peso e la forza di quei “semplici” caratteri stampati nelle colonne degli articoli dei quotidiani, evidenziati nei titoli, sfumati nei corsivi di fondo pagina.
A tal proposito, a conclusione della serata di presentazione, l’invito espresso da Ugo Maria Macola, presidente di Over Art Milano, è di fare, attraverso i lavori di Paola Greggio, un viaggio dentro sé stessi perché «la scrittura è la nostra maniera di esprimerci, la nostra identità».
Per chiunque desiderasse compiere questo cammino, la mostra, curata da Carola Antonioli e Giorgia Massari di Asola Group, è aperta fino al 26 Ottobre. Nel corso di queste settimane sarà accompagnata, sempre presso Spazio Big, da una serie di eventi e ospiti che per l’occasione racconteranno, ciascuno a modo proprio, l’importanza delle parole.
Il 12 Ottobre si terrà l’evento musicale “Parole alla musica – Note che raccontano la storia” con il chitarrista blues Reno Brandoni. Il 19 Ottobre sarà la volta del creatore di giochi ed artista Aldo Spinelli con “Parola per Paola” e si conclude il 26 Ottobre con l’artista Lorenzo Perrone in “Senza parole”.