IMPRESA E SOSTENIBILITÀ: UNO SGUARDO ALLE SOCIETÀ BENEFIT ATTRAVERSO IL CASO DI MAKE YOU GREENER

È possibile fare impresa senza sacrificare la sostenibilità? Valeria Melocchi e Sonia Azzola ne sono convinte, e con Make you greener si impegnano a dimostrarlo. Le due amiche, fondatrici dell’e-commerce plastic-free, ci introducono al mondo delle società Benefit, spiegandoci perché rappresentano una modalità virtuosa di vivere l’imprenditorialità.

L’ambiente e la sua tutela sono ormai sulla bocca di tutti: dalla politica alle chiacchiere sui social, pare che ognuno abbia una propria opinione su come diffondere consapevolezza sul tema. Eppure, se già comunicare la sostenibilità è di per sé una faccenda complicata, forse lo è ancora di più tentare di fare impresa in modo sostenibile. Sorge spontaneo chiedersi: è possibile coniugare il profitto economico con la tutela del territorio? E come si può chiudere il bilancio in positivo senza mai perdere di vista i propri valori? Le società Benefit cercano di risolvere questi dubbi, proponendo un nuovo ordinamento giuridico per una realtà imprenditoriale fondata su obiettivi di sostenibilità.

Vediamole più da vicino. Le società Benefit nascono nel 2010 negli USA con la sfida di superare l’alternativa tradizionale tra finalità di massimizzazione del profitto e obiettivi di benessere sociale. Al contrario delle società tradizionali, che esistono con l’unico scopo di distribuire dividendi ai soci, le imprese Benefit integrano obiettivi di profitto con lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Non si tratta dunque di organizzazioni non profit, ma di un’evoluzione dei modelli di impresa a scopo di lucro con il fine ultimo di renderli più coerenti con le esigenze che il mercato esprime oggi. Nel 2016 anche l’Italia ha ufficialmente riconosciuto questo ordinamento e l’anno scorso Make you greener ha scelto di aderirvi.

L’azienda di Sonia e Valeria, però, nasce ben prima: il progetto ha inizio nel 2019 dall’idea di creare un e-commerce di beni prodotti senza l’uso della plastica, oltre a offrire consulenze e forniture all’ingrosso per imprese e istituzioni. Come si può dedurre, la sostenibilità è sempre stata nel loro DNA, ancor prima di divenire a tutti gli effetti società Benefit. Perché, dunque, si è reso necessario questo cambiamento?

Abbiamo avuto l’opportunità di chiederlo direttamente a loro. «Make you greener è diventata società Benefit per attestare tutto il valore sociale che con la nostra impresa ci proponiamo di creare» esordisce Valeria, spiegandoci che fin dall’inizio la loro missione era generare valore sociale unitamente a quello economico, senza mai perdere di vista l’obiettivo della sostenibilità. Dunque, essere società Benefit è stato per loro un modo di certificare l’impegno che è connaturato alla loro attività. Make you greener è un’azienda molto giovane e fatica ancora a godere di importanti risultati economici, ci spiega Valeria. Tuttavia, le giovani imprenditrici sono fermamente convinte che il loro modus operandi ripagherà nel corso del tempo. 

«Ci auguriamo che sempre più società avviino questo tipo di transizione» continua Valeria, pur comprendendo la difficoltà che molte aziende possono riscontrare durante un processo delicato come questo. «Per aziende che per decenni hanno operato in un certo modo passare a essere Benefit significa affrontare una grande sfida e un investimento di risorse e di tempo molto importante. Sicuramente però crediamo che questa sia l’unica strada percorribile per il futuro delle imprese». 

Le società Benefit sono una realtà in crescita nel nostro paese, ad oggi si contano quasi duemila imprese con questo statuto, più del doppio rispetto all’era pre-pandemica. Questo è sintomatico del fatto che sempre più imprenditori realizzano oggi quanto sia importante percorrere questa strada, dimostrando così che la transizione non deve essere un aut aut tra profitto e sostenibilità ma, anzi: tutto il contrario

Giulia Cavanna

Andrea Daniela Valeri