Il 2019 è stato l’anno dei biopic musicali e di lì in poi si è aperta una stagione proficua per tutto il genere. Si può forse imputare la rivitalizzazione di questi film al successo cinematografico del 2018, Bohemian Rhapsody.
Il pluripremiato lungometraggio, infatti, ha ridato a Hollywood la voglia di raccontare le storie dei grandi musicisti e qui, sotto la regia di Bryan Singer, sono i Queen a farla da re indiscussi (altro che regine). Dopo la vittoria agli Oscar, anche le radio di tutto il mondo hanno suonato in loop i successi della band inglese, facendo vivere anche alle nuove generazioni il mito di Freddie Mercury.
Le biografie di artisti musicali sembrano essere un sodalizio efficace sia per le case di produzione sia per le etichette discografiche che, a seguito di un film di successo, vedono schizzare le vendite dei dischi.
Un altro fenomeno che ha avuto grande risonanza è stato Rocketman, pellicola vincitrice del premio Oscar per la miglior canzone, che racconta la vita di Elton John. È stato il cantante stesso, ancora in vita, a volere fortemente il suo film. Un vero front man, un uomo che, sappiamo fin dall’inizio, sarà importante, ma che guardiamo crescere, lottare, cadere e vacillare prima di ottenere quell’agognata fama.
Questo è uno degli obiettivi dei biopic: farci conoscere la storia che c’è dietro all’icona, romanzandola a tratti, ma per svelarne il lato più umano.
Un altro esempio è il film Judy, racconto della vita di Judy Garland, la splendida voce di Over the Rainbow. Una carriera brillante iniziata forse troppo presto e proseguita con grandi successi ma anche tanti debiti, tormenti e amori mal naufragati. Anche qui empatizziamo col personaggio fino a provarne quasi pena e amarezza, perché comprendiamo e non giudichiamo più la lucente vita sul sentiero dorato che porta ad Oz.
La pellicola del 2019, Yesterday, è il racconto un po’ atipico della band musicale più famosa di sempre, i Beatles. Il protagonista, infatti, a seguito di un incidente, si sveglia e scopre che tutto il mondo ha dimenticato le canzoni e l’esistenza dei Beatles, perciò tocca a lui riportarli alla memoria. Una rivisitazione in chiave comedy che omaggia i Fab Four e le loro hit di maggior successo.
Ultima uscita, ma non per importanza, è Elvis diretto dall’unico e solo Baz Luhrmann: tra luci, musiche, estro e sfarzo, quello che ci racconta il regista australiano, è un carismatico showman ma anche, e soprattutto, un giovane che ricerca la strada verso casa, mentre gli è sempre più difficile uscire da quella gabbia d’oro creata intorno a lui.
In tutti questi casi si prova a rendere agli spettatori un racconto delle vicende umane di questi grandi geni della musica, ancor prima della Storia che hanno fatto.
È proprio questo il segreto dei biopic musicali: sono un evergreen perché, in modo dirompente e fragoroso, ridisegnano il panorama cinematografico contemporaneo, avvicinando i racconti di vita umana ai sound fuori dall’ordinario.
Carlotta Di Pasquale