IL FUORISALONE COMUNICA INCLUSIVITÀ CON WORTH E IL PROGETTO CREATIVITY

Quando sentiamo la parola Fuorisalone uno dei primi pensieri va alle numerose installazioni che per una settimana riempiono e colorano la città di Milano. Ma nel corso degli anni il Fuorisalone è diventato molto più di questo e ha cominciato a orientarsi verso una comunicazione sempre più inclusiva. L’inclusività, in tutte le sue declinazioni, è diventata una costante della manifestazione. Già nel 2017, si cominciava a sentire aria di cambiamento: l’evento milanese infatti iniziava ad accostarsi ai concetti di inclusività e coesione sociale. Nel 2019, la Fabbrica del Vapore di Milano ha ospitato durante la design week l’evento “Design no brand” dove sono stati esposti progetti innovativi e dove i valori dell’economia circolare e dell’inclusione sociale sono stati i protagonisti. I prodotti inclusivi rispondevano alle esigenze di tutti, proprio per rispecchiare il concetto chiave “design per tutti”. 

Inclusività come parola d’ordine. Ma cosa significa essere inclusivi quando si parla di design? L’inclusive design viene anche chiamato universal design e fa in modo che un oggetto possa essere utilizzato da chiunque indipendentemente dall’età, dalle abilità e dalle circostanze. L’inclusive design si basa sull’idea che ideare un prodotto per una grande audience di consumatori possa aiutare le persone a creare design migliori e benefici per tutti. Il design inclusivo è un processo in corso di sviluppo che va di pari passo con la tecnologia e le nostre conoscenze individuali e personali. Essere inclusivi significa fare uno sforzo per creare inclusione anche dove l’inclusione non esiste.

Bisogna quindi ripensare l’innovazione e l’inclusione sociale e, in questo senso, il design può dare un grande contributo poiché può aiutare il cambiamento e il nuovo approccio alle sfide sociali quotidiane. Uno dei brand che ha collaborato al progetto “Creativity” del Fuorisalone è Worth, un brand che pensa che “il design possa contribuire non solo al miglioramento dell’estetica e delle funzionalità dei prodotti, ma anche all’ideazione di soluzioni efficaci a esigenze speciali grazie alla conoscenza approfondita dei consumatori.” 

Il design come strumento di miglioramento sociale ha lo scopo di promuovere soluzioni per il benessere fisico e psicologico. Worth Partnership Project, il più grande incubatore creativo a livello europeo, si è concentrato sulla realizzazione di progetti che possano creare un ambiente sano, inclusivo, confortevole ed esteticamente più piacevole per gli utenti, i produttori e le comunità collegate. Per Worth, “ripensare l’innovazione sociale e l’inclusione sociale significa ripensare il modo in cui il design affronta il cambiamento culturale e generazionale della società e suggerisce modi diversi di vivere e di essere connessi più inclusivi”.

Veronica Minardi