‘Perché tutti ci odiano? Vogliamo salvare il mondo!’
È circa questo lo sfogo con cui Rebecka Neumann (Anne Hathaway) si rivolge ai suoi collaboratori in uno dei momenti più oscuri di We Work, società di co-working che ha fondato con il marito, Adam. In effetti, la situazione appare critica: gli investitori stanno decidendo se estromettere il fondatore e CEO e contemporaneamente è appena uscito un articolo-bomba del Wall Street Journal che rivela il vero aspetto di Adam e del suo mondo: “We: il truffatore e la sua truffa”.
Se vi steste chiedendo di cosa si sta parlando, la risposta è molto semplice: We Crashed, serie tv da poco rilasciata ad episodi settimanali su Apple TV+, che vede protagonisti Jared Leto e Anne Hatheway, rispettivamente Adam e Rebecka Neumann, una coppia fortemente unita da una viscerale ambizione, da una filosofia di vita peculiare, da obiettivi universali e da una visione paradossalmente anti-economica.
La serie, di fatto, ricalca effettivamente, o almeno in parte, le vicende accadute nello sviluppo di We Work, una delle cosiddette società unicorno che, in fin dei conti, si è rivelata essere una enorme bolla speculativa.
Nelle varie puntate, si comprende fin da subito come Adam punti ad essere un vero e proprio guru, centro focale dell’intera società, animato da una bramosia sconsiderata, da una bieca cecità che contemporaneamente, sovverte l’economia stessa in nome di un qualcosa di molto più alto (elevare la coscienza del mondo, a quanto pare).
Lotta per quello status privilegiato, vuole mantenerlo a tutti i costi e riesce a spuntarla anche con personaggi molto più potenti di lui.
Rebecka, d’altro canto, risulta essere un personaggio altrettanto importante, mente di molti aspetti all’interno della società stessa (come ad esempio, la dieta vegetariana per i dipendenti, l’asilo/scuola/percorso di formazione alternativa ecc.) ma, allo stesso tempo, destinata ad essere sempre, nella vita, seconda a tutti. È seconda alla cugina, più famosa di lei (Gywneth Palthrow), è seconda al marito, vero mattatore al centro dell’attenzione.
Nonostante ciò, è lei che tiene salda l’identità di We Work, che costruisce il centro educativo We Grow, che contribuisce alla creazione dell’S1 in vista della quotazione in Borsa, che ha creduto da subito al progetto, e che si è spesa con energie e fondi nella creazione di questo unicorno.
Sia Leto – in un ruolo incredibilmente adatto a lui e che regala una performance interessante – che Hathaway, hanno una chimica eccellente e di fatto ‘We Crashed’ si regge sulle loro performance.
Il resto, per quanto ben narrato e dal ritmo misurato, tende a perdersi con il proseguire delle puntate (soprattutto gli episodi 6-7) e non vi sono altri personaggi particolarmente degni di nota, eccezion fatta per America Ferrera, che interpreta Elishia Kennedy, amica, seppur per poco, di Rebecka; rapita, anch’essa, dal fascino ammaliatore di Adam.
In tutto questo, la serie si dipana lungo l’intero percorso di vita di Adam e Rebecca: dagli inizi, che presagiscono a ciò che verrà, attraverso le varie passioni – momentanee ma sempre assecondate- di Rebecka, dal legame solido ma allo stesso tempo problematico di Adam con il co-fondatore, Miguel McKelvey; dalla ricerca spasmodica di nuovi investimenti; dagli eventi che sembrano essere più rave party che iniziative aziendali (uno su tutti: il momento Harlem Shake in ufficio).
Forse l’obiettivo della serie è proprio questo: perdersi in questo fiume di parole, in ideali più astratti che concreti, che non rispondono all’ordine della realtà, sia esso economico o logico o senso comune. Insomma, questo prodotto rispecchia bene l’ordine caotico dei coniugi Neumann.