In seguito alla chiusura della IV edizione della challenge Take Flight Program, un’occasione preziosa per gli studenti di CIMO per approcciarsi con le aziende e mettersi in gioco nel creare per loro un progetto strategico in team, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Silvia Gaia Valisi, Head of Innovation e nostra referente di BlogMeter, azienda italiana di social intelligence che ha preso parte a tale edizione.
L’intervista è stata ricca di spunti ed interessanti osservazioni, che permettono di comprendere il punto di vista aziendale sia sulla sfida che sui risultati di questa edizione, rivolgendosi non solo agli studenti che vi hanno partecipato, ma anche a tutti coloro che desidereranno cimentarvisi in futuro.
Innanzitutto, quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a partecipare alla challenge Take Flight Program?
S.G.V.: “Da una parte, la possibilità di contribuire ad un programma di alta formazione offerto dalla Cattolica, dall’altra, la possibilità di vedere in azione le capacità dei suoi studenti su un business game reale.”
Avete percepito un valore aggiunto da questo tipo di collaborazione, rispetto a uno svolgimento “interno” del compito richiesto?
S.G.V.: “Per un’azienda non è sempre facile lasciarsi contaminare da esperienze e conoscenze “altre”, che esulino dallo status quo in essere. Il punto di vista dei giovani studenti, il loro approccio al brief e le strategie messe in atto per ottenere il miglior risultato possibile, è sicuramente un momento di contaminazione importante per un’azienda, che può finalmente “prendersi il tempo” per ascoltare e conoscere nuovi approcci. In questo senso, il Take Flight Program è un formato che porta valore aggiunto ad entrambe le parti: gli studenti, che possono misurarsi con casi di business reale, e le aziende che possono beneficiare della contaminazione accademica e del pensiero giovane e fresco degli studenti, nonché della supervisione dei loro professori.”
Quali erano le aspettative sull’outcome di questo progetto?
S.G.V.: “Vedere con “occhi nuovi” una sfida aziendale, lasciandosi contaminare da idee nuove e nuovi approcci.”
Gli studenti sono riusciti a soddisfare tali aspettative?
S.G.V.: “Certamente, gli studenti hanno applicato in maniera efficace ragionamenti e metodi appresi in università, ma diversi da quelli aziendali che per questo sono risultati innovativi. Tutti i gruppi coinvolti si sono approcciati alle sfide che abbiamo lanciato loro in maniera non banale. Spunti di riflessione non sono mancati, insomma!”
Che consiglio si sente di dare agli studenti per lo svolgimento delle successive edizioni di questo programma?
S.G.V.: “Vivere il Take Flight Program come un momento di sperimentazione, in cui mettere alla prova le proprie capacità in maniera innovativa. Il Take Flight Program inoltre è una bella vetrina per “lasciare il segno”. Per noi, ad esempio, è stato così: al termine del programma abbiamo selezionato uno dei partecipanti per iniziare uno stage presso la nostra realtà.”
Ringraziando Silvia per la sua disponibilità a rispondere all’intervista, e BlogMeter per avere concesso ai CIMERs una nuova opportunità per approcciarsi al loro futuro potenziale lavoro, ci auguriamo risultati altrettanto positivi in futuro e, chissà, una possibile nuova collaborazione in futuro.