Dove sei, mondo bello è il terzo romanzo di Sally Rooney, un romanzo ambizioso che racchiude tutti gli elementi più riusciti dei suoi libri precedenti e risponde, indirettamente, alle critiche dei suoi detrattori. Al centro della storia ritroviamo la generazione preferita dalla scrittrice, quella dei millennials, consapevoli che ciò che all’epoca dei genitori era dato per scontato – un lavoro, una casa di proprietà, avere dei figli – non lo sarà altrettanto per loro.
Nonostante la loro maturità anagrafica – hanno ormai tutti quasi raggiunto i trent’anni – i protagonisti del romanzo rimangono piuttosto immaturi dal punto di vista emotivo. Alice è un po’ un alter ego dell’autrice: si tratta di una brillante scrittrice che vive della rendita dei suoi primi romanzi. Non è molto amichevole, anzi, è sempre pronta a giudicare gli altri senza però riuscire a guardare sé stessa e le proprie mancanze con oggettività. Eileen, la sua migliore amica, è intrappolata in una relazione scostante con Simon. Chiude il quadro Felix, un classico soggetto da dating app: cinico, arrogante, sfrontato, senza peli sulla lingua.
Il cambiamento climatico, la pandemia, il sistema capitalistico imperante che sfrutta sistematicamente intere classi sociali fanno sì che il mondo bello tanto agognato dai protagonisti sia sempre più un’utopia. Mentre nei romanzi precedenti della Rooney l’attualità non era che uno sfondo leggero, in Dove sei, mondo bello è protagonista dei discorsi dei vari personaggi, in particolare di quelli portati avanti da Alice. In un mondo che sembra avviarsi verso la rovina, Sally Rooney prova a riaffermare la necessità di riprendere il controllo delle poche cose su cui possiamo effettivamente esercitarlo, in primis i nostri rapporti umani.
Fin dal titolo, l’ultimo romanzo di Sally Rooney acquista un tono interlocutorio, instaurando con il lettore una sorta di dialogo. Lo stile del romanzo è sperimentale: la scrittrice alterna capitoli in cui la trama procede ad altri caratterizzati dalla corrispondenza epistolare fra i personaggi. In questo modo, riemerge la stessa difficoltà a comunicare che aveva costituito uno dei pilastri di Persone normali. Invece di parlarsi di persona o chiamarsi, i personaggi di Dove sei, mondo bello preferiscono mandarsi e-mail lunghissime e decisamente brillanti in un maldestro tentativo di dimostrarsi più razionali di quanto le loro scelte di vita non lascino intendere.
L’impressione finale è che i personaggi di Sally Rooney – i millennials, appunto – stiano invecchiando e inizino a sentire il peso di una vita che non è molto simile a quella che si erano ripromessa a vent’anni. Alle domande esistenziali che essi si pongono, l’autrice non offre risposte certe, bensì altri interrogativi e conclusioni inaspettate. C’è una consapevolezza diversa in quest’ultimo libro di Sally Rooney, forse più metafisico rispetto ai suoi romanzi precedenti. Inoltre, visti i numerosi riferimenti e le svariate riflessioni sul suo mestiere di scrittrice, ben impersonato dal personaggio di Alice, Dove sei, mondo bello sembrerebbe anche essere il romanzo più autobiografico che l’autrice irlandese abbia scritto finora.
Margherita Zanni