DAI MASS MEDIA AI SOCIAL MEDIA, TUTTI PAZZI PER GLI NFT

Se dovessimo pensare ad una parola che nel 2022 è entrata prepotentemente nel nostro vocabolario lasciandoci spiazzati (e no, non sto parlando del Metaverso), non sarebbe proprio una parola, bensì una sigla: NFT. Scopriamo insieme perché ne parlano tutti, e soprattutto, perché se ne parla così tanto dai mass media ai social media.

I Non Fungible Tokens sono fondamentalmente dei “gettoni” fondati sulla blockchain (altra nuova, spiazzante parola nel nostro vocabolario) che provano la proprietà di un pezzo di immagine digitale. Da pezzi d’arte autonomi e memi di singoli creatori, oggi rappresentano un’industria massiccia che pullula di progetti NFT innovativi. Solo nel 2021, si stima che ne siano stati venduti per ben 41 miliardi di dollari, il che testimonia la loro crescente popolarità e il loro crescente valore: per tali ragioni, sono in molti nel mondo dell’intrattenimento a cercare di capitalizzare su questa innovazione che molti considerano tanto significativa per i media visivi quanto la fondazione di Napster lo fu per la musica digitale.

Con un valore di 2,2 trilioni di dollari, l’industria globale dell’intrattenimento rappresenta non solo una delle industrie più preziose, ma anche una delle più storicamente veloci ad adattarsi ai progressi tecnologici – dall’avvento dei televisori allo streaming. Pertanto, è naturale che quando si è presentata sulla scena una tecnologia rivoluzionaria come gli NFT, questo settore l’abbia voluta abbracciare.

Infatti, diversi studios stanno esplorando i propri marketplace su licenza per gli NFT e allo stesso tempo cercando di capire come proteggere la loro proprietà intellettuale – basti pensare all’ex artista della DC Comics che ha recentemente guadagnato quasi 2 milioni di dollari vendendo NFT di Wonder Woman. I big del settore si stanno quindi portando avanti: Lionsgate ha firmato una partnership strategica con la piattaforma Autograph per lavorare su NFT di franchise di intrattenimento, Fox Entertainment sta mettendo 100 milioni di dollari dietro il suo progetto NFT, la CNN sta progettando di venderne alcuni a partire da momenti iconici della storia del famosissimo canale di notizie via cavo attraverso “Vault by CNN”.

Un’altra grande novità proviene da Arabian Camels, il primo progetto NFT a concettualizzare la fusione degli NFT con il mondo dei film: AC sta lanciando una produzione hollywoodiana da 50 milioni di dollari, “The Antara Movie NFT”, e preparando un attesissimo lancio di NFT per il progetto, che permetterà ai possessori di finanziare parzialmente il film, possedere una quota dei diritti digitali e beneficiare dei suoi successi al botteghino. Questo è solo un assaggio di ciò che gli NFT potrebbero apportare al mondo dell’intrattenimento.

Anche i giganti dei social media stanno adottando gli NFT, come TikTok e Twitter: TikTok ha annunciato il proprio NFT drop, sfruttando i contenuti di alcuni dei suoi migliori creatori, come Lil Nas X, Bella Poarch, Curtis Roach. Per drop intendiamo la creazione da parte delle aziende di arte da collezione o altri oggetti legati a una proprietà intellettuale che vengono venduti, comprati e scambiati dai fan tramite blockchain. Twitter, invece, sta sperimentando gli NFT per permettere agli utenti di mostrare le loro collezioni personali come foto profilo.

Fondamentalmente, gli NFT nell’intrattenimento hanno il potenziale di trasformare completamente il modo in cui i film sono fatti, prodotti e distribuiti, democratizzando a tutti gli effetti questa industria: per i creatori e i produttori di film, questo significa che non saranno più limitati dai vincoli di bilancio o dai difficili metodi di finanziamento, perché potranno distribuire una parte della proprietà del film agli spettatori per raccogliere fondi. In tal senso, per artisti, tecnici, musicisti e registi emergenti, gli NFT potrebbero rappresentare la loro rampa di lancio verso la popolarità nell’industria. Inoltre, gli NFT possono essere un modo per includere la community nel processo decisionale, commercializzare il progetto e precostruire una fan-base. Per le case di produzione e i grandi franchise cinematografici, invece, gli NFT forniscono un’opportunità unica per solidificare il loro fandom nel metaverso. Inoltre, il merchandising cinematografico è un altro ambito in cui gli NFT nell’intrattenimento potrebbero fare un’enorme differenza: i fan collezionano da sempre poster, vestiti e figure dei personaggi dei loro film preferiti, e gli NFT aggiungono un nuovo tassello a tutto questo, perché la loro rarità offre la soddisfazione di possedere una parte del film che non può essere replicata.

Se guardiamo il quadro complessivo, l’integrazione degli NFT nell’industria dell’intrattenimento permette agli utenti di partecipare attivamente ad ogni passo del percorso: sia gli spettatori che i creatori hanno la possibilità di connettersi oltre lo schermo e quindi portare l’industria a dimensioni inimmaginabili. Funzioneranno? Lasciamo ai post(eri) l’ardua sentenza.

Lucia Bernabei