Il 30 Novembre 2021 è stata una data importante per Twitter: il giorno delle dimissioni di Jack Dorsey, informatico, imprenditore e filantropo statunitense, da 16 anni impegnato nella company, ricoprendo una serie di ruoli, da co-founder fino a quello di CEO, che ha da pochissimo deciso di abbandonare.
Non si comprende bene come mai il titolo azionario del social sia cresciuto improvvisamente – prima di essere sospeso – dell’11% dopo le sue dimissioni, avendo recentemente raggiunto il minimo storico, né si sa quale possa essere il futuro dell’azienda sui mercati azionari.
Quello che è certo è che non si tratta della prima volta che l’imprenditore aveva lasciato la guida del social blu: dopo due anni da CEO (2006-2008), si era ritirato nelle prime fasi di sviluppo, piuttosto turbolente, tornando solo nel 2015 in sostituzione di Dick Costolo, in corrispondenza delle sue dimissioni, in quanto aspramente criticato per aver fatto superare Twitter da Facebook e Instagram.
Il giorno prima della dichiarazione ufficiale, Jack aveva pubblicato su Twitter una mail inviata al suo team, in cui delineava il futuro che sarebbe venuto dopo questa sua decisione, simbolizzata dalla frase, presente nel post: “Credo che la compagnia sia pronta ad andare avanti senza i suoi fondatori”.
Il motivo di tale scelta è facilmente comprensibile: per lungo tempo era stato CEO anche di Square, una società di gestione di pagamenti elettronici, e ciò non era ben visto da alcuni grandi shareholders di Twitter, che invece volevano a capo della società un individuo impegnato “a tempo pieno”.
Già nel 2020 era stata evitata un’azione di sostituzione di Dorsey, mediante il raggiungimento di un accordo tra le parti. Ma era solo questione di tempo prima che l’ex amministratore delegato decidesse di tagliare definitivamente il cordone ombelicale e proseguire sull’altra strada.
Quale sarà il futuro di Twitter? Il “posto vacante” verrà preso da Parag Agrawal, ex direttore tecnico (chief technology officier – CTO) trentasettenne, già da 10 anni nell’azienda, scelto da Dorsey per le sue capacità di “comprendere profondamente ciò di cui l’azienda ha bisogno”, che “guida con il cuore e con l’anima”, e di cui si fida profondamente. Gli obiettivi che dovrà perseguire saranno però non poco ambiziosi: raggiungere i 315 milioni di utenti attivi al giorno (attualmente, si aggirano solo intorno ai 210) e raddoppiare i ricavi entro il 2023.
Una volta scaduto il suo mandato, Dorsey ha deciso di non restare all’interno del Consiglio di Amministrazione, perché ritiene che sia importante lasciare a Parag lo spazio di cui ha bisogno per guidare l’azienda, fiducioso anche del nuovo board chair Bred Taylor, grande ingegnere e imprenditore, esperto in tecnologia, prodotti, ed economie di scala.
In modo molto commovente, termina la mail con un finale dolceamaro, rattristato ma anche felice, in quanto orgoglioso dell’azienda che Twitter è diventata, e augura al proprio team un futuro come quello di Parag, che aveva iniziato come semplice ingegnere e, grazie al profondo impegno nel suo lavoro, è riuscito a raggiungere il traguardo di CEO.