CAREER PATH – EMEA SOCIAL MEDIA PRINCIPAL

Sara Ventura, fiorentina, da circa un anno e quattro mesi lavora in Boston Scientific, azienda nella quale ha avuto l’occasione di assumere un ruolo cross-country e cross-divisional, occupando la posizione di EMEA Social Media Principal.

QUALE PERCORSO DI STUDIO L’HA PORTATA A SVOLGERE QUESTO LAVORO?

Ho studiato Studi Internazionali presso l’Università degli Studi di Firenze, ho quindi aderito al programma Erasmus e sono partita per Madrid. Concluso il percorso di studi, e per poter rimanere nella città, ho chiesto di poter iniziare lì un Master in Relazioni Internazionali, l’equivalente della nostra Laurea Specialistica, che ho poi concluso in Italia.

Il mio percorso professionale è iniziato con un internship in una ONG spagnola, nel dipartimento comunicazione e social media. Il grande passo però l’ho fatto spostandomi negli Stati Uniti, dove ho lavorato per circa due anni in un organismo internazionale, la Inter-American Development Bank, dove, nell’ambito della comunicazione, ho avuto l’opportunità di lavorare a due progetti molto diversi tra loro, il primo all’interno del dipartimento di Gender & Diversity e il secondo in quello di Information Technology.

In realtà, quindi, non ho propriamente studiato Comunicazione, ma le tre lingue che conoscevo a fondo e la mia forte passione per il mondo digitale e dei social media mi hanno permesso di avvicinarmi a questo ambito su cui ho poi ho intrapreso e costruito la mia carriera professionale.

Rientrata in Italia, dopo una breve esperienza in un’agenzia di comunicazione, mi sono spostata a Milano, città nella quale ho iniziato a lavorare per HP Italia come social media manager.

A seguito di questa esperienza, dopo tre anni e mezzo, sono entrata a far parte di Boston Scientific.

CHE RUOLO HA GIOCATO BOSTON SCIENTIFIC NEL SUO PERCORSO?

Per me è stato sicuramente un cambio molto forte e stimolante, in primo luogo perché ho cambiato settore; certo, HP lavora nell’ambito della tecnologia e dell’innovazione, ma con Boston Scientific ho cominciato a confrontarmi con il mondo dell’healthcare. Ho avvertito il cambiamento anche per quanto riguarda il target di riferimento poiché ora ci rivolgiamo principalmente agli healthcare providers.

Contestualmente anche il mio ruolo si è modificato: ora è cross-country e cross-divisional, quindi lavoro con colleghi presenti in tutta EMEA e negli Stati Uniti, dunque con un background molto diverso dal mio.

QUALI SONO LE SUE MANSIONI?

Mi occupo principalmente di definire la strategia Social Media a livello EMEA, di comprendere se ci sono nuove feature e opportunità, ma anche di individuare le problematiche da affrontare.

In collaborazione con il Global social media team, mi occupo di ciò che riguarda eventuali applicazioni e tools: cerco cioè di fornire alle varie divisioni gli strumenti necessari per poter svolgere l’attività social media nel migliore dei modi. Inoltre, sono responsabile di tutta la parte legata al tema “education & training”.

Dietro ad ogni attività social media c’è un grande lavoro di collaborazione tra team, spesso per una stessa attività sono coinvolti il team Digital, il team Legal & Regulatory, il Multichannel… è il bello di lavorare in una azienda strutturata e con un ruolo EMEA!

QUALI SONO LE SOFT SKILLS FONDAMENTALI NELLA SUA PROFESSIONE?

Secondo me il lato soft skills è forse più importante di quello hard. È fondamentale saper collaborare con gli altri: è da lì, infatti, che si ha la riuscita, il successo.

Onestamente le altre skills si affinano sul campo, per questo è fondamentale la predisposizione alla collaborazione, soprattutto quando si tratta di team internazionali nei quali compaiono differenze culturali, linguistiche, di background.

Potrei aggiungere un altro elemento per me fondamentale, ovvero l’empatia, il cercare di capire l’altro e venirgli incontro quando possibile.

COME PENSA POSSA EVOLVERSI LA SUA PROFESSIONE NEL FUTURO?

In un mondo che cambia tanto velocemente è difficile capire come evolverà la mia professione. Sicuramente l’importanza dei social rimarrà centrale nel prossimo futuro. I canali evolveranno e con questi le nuove opportunità su piattaforme e soluzioni innovative, quali ad esempio quelle di “voice assistant”, come Alexa o Google Home.  In generale la dimensione audio sarà un driver fondamentale nello sviluppo di nuovi canali e modalità di accesso ai servizi. Da parte mia resta valido l’impegno a studiare e rimanere aggiornata su nuove feature e opportunità. Se è vero che i canali servono poi per comunicare ai nostri target, allo stesso tempo come azienda desideriamo creare contenuti di valore, con i quali aiutare i nostri clienti ad ottenere i migliori output.

QUAL È L’ITER CHE UNO STUDENTE O LAUREATO IN COMUNICAZIONE DOVREBBE SEGUIRE PER ENTRARE E CRESCERE IN UNA STRUTTURA DI COMUNICAZIONE CHE OPERA NEL SETTORE DELLA BIOINGEGNERIA?

Il mio consiglio è di guardare sempre le posizioni di stage aperte e fare domanda, è da qui infatti che si riesce ad entrare in azienda, il che da un lato serve per imparare a capire come funzionano le imprese e dall’altro comprendere quali sono i ruoli che si possono ricoprire.

Un altro consiglio che mi sento di dare è di partecipare alle occasioni offerte dalle università, quale il Take Flight, perché è un momento in cui lo studente si può confrontare con un’azienda.

QUAL È IL SUO MOTTO?

Non ho esattamente un motto, ma un principio che mi guida è quello di essere sempre positivi e ottimisti.

COSA SI ASPETTA DAI PROGETTI CHE VERRANNO ELABORATI DAGLI STUDENTI DI UNIVERSITA CATTOLICA?

Siamo a un punto della nostra strategia dove dobbiamo fare delle scelte, come ad esempio decidere se aprire o meno un nuovo canale social. In un momento del genere a mio avviso è fondamentale ascoltare le nuove generazioni, coloro che stanno studiando adesso. Mi aspetto di imparare cose che non abbiamo considerato, di vivere una sfida, anche con lo scopo di comprendere se stiamo andando nella direzione corretta.

Spero poi di poter fare lo stesso per la persona che entrerà a far parte del team, quindi di contribuire alla sua formazione insegnando e imparando a mia volta.

Giulia Farina