FESTEGGIAMO IL DANTEDÌ: Re-DoneDANTE – NELLA SELVA DEI NUOVI MEDIA

Il viaggio dantesco oltremondano, tra selve e dannati, speranza di salvezza e condanna eterna, cerchi di luce e beatitudine, affronta una giornata simbolica: il 25 marzo in tutta Italia si il DANTEDI’, tanto più importante quest’anno perché nel 2021 cade il 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta. Infinite sono le iniziative su tutto il territorio italiano, in scuole, università, biblioteche, associazioni, luoghi istituzionali della politica, televisione, radio, social, e infiniti sono i mezzi con cui le celebrazioni hanno dato vita ai versi danteschi e alla rivisitazione e attualizzazione dell’insegnamento del Fiorentino.

L’idea di ri-leggere le parole dantesche in chiave contemporanea è il fil rouge che attraversa la suggestiva proposta dell’Ateneo Federiciano di Napoli, “Re-doneDante – Nella selva dei nuovi media”: l’iniziativa si focalizza sui nuovi media che permettono all’opera dantesca di trovare nuove forme di comunicazione e valorizzazione estetica.

Attraverso il gioco di parole “Re-done: Ri-fatto / Re-doneDante” si sottolinea l’universalità del messaggio dantesco che si plasma in diversificati codici e forme d’arte: la musica, il fumetto, il videogioco, l’installazione sono alcuni dei moderni canali mediali attraverso cui Dante continua a parlare al pubblico dei contemporanei. 

Una carrellata di brevi video, caricati sul portale dell’Università napoletana, presentano conversazioni con esperti di nuovi media e con artisti contemporanei che hanno realizzato opere ispirate alla Commedia dantesca: dai rapper Murubutu e Claver Gold al disegnatore Marcello Toninelli; da Riccardo Fassone, esperto di forme videoludiche all’illustratore americano Sandow Birk o all’artista e performer Gian Maria Tosatti.

Suggestioni visive e musicali emergono dalle parole degli intervistati, viatico per accedere ai nuovi progetti e incuriosire gli spettatori che potranno cercare in rete il concept album INFERNUM dei rapper Murubutu e Claver Gold o la versione umoristica in fumetti della Commedia ad opera di Toninelli, o ancora le 60 litografie della Dante’s “Divine Comedy” di Birk,che converte il poema dantesco in un avvincente viaggio nell’America urbana.

Ed è così che archetipi intoccabili e sacri si trasformano nelle parole e nella musica di Murubutu e Claver Gold, con un Paolo del V canto dell’Inferno dantesco, muto e piangente, che invece finalmente acquista la parola e la possibilità di esprimersi. Ugualmente l’artista contemporaneo Tosatti osa lavorare sullo spazio ultraterreno della creazione dantesca, con l’installazione Sette stagioni dello spirito: sette ambienti diversi, in diversi luoghi abbandonati di Napoli, che diventano nuove tappe di un percorso interiore nell’animo umano.

Con Toninelli, invece, in una dimensione più divertente, ci addentriamo nella parodia a fumetti del capolavoro dantesco, ripubblicata nel 2015 dall’editore Shockdom. Nei regni ultraterreni nati dalla matita dell’artista, appare una “quarta fiera” agli occhi di un Dante spaesato e ignaro, Omero gioca a mosca cieca, le anime espianti del Purgatorio si giocano il Paradiso a tombola, e neanche i Beati si sottraggono alle gag e agli equivoci linguistici! Soltanto la Madonna si salva dalla parodia e la visione di lei al termine del poema è l’unica striscia priva di una battuta… d’altra parte Ulisse ci aveva avvertito: “fatti non foste a legger comics bruti, ma per seguir storielle di valenza”.

Con il lavoro di Sandow Birk, di lunga e complessa gestazione, si animano invece suggestive e raffinate illustrazioni che trasfigurano il mondo ultraterreno dantesco nella dimensione metropolitana americana. L’Inferno è collocato in una moderna vallata cittadina piena di lavori in costruzione, fumo, traffico e luci, dove si aggira un Dante-giovinetto, vestito di jeans e felpa, tra tra fast food chiamati “Minotaur” e un Farinata che emerge dal sottosuolo davanti allo sportello automatico di una banca; il Purgatorio si sposta in un luogo più ameno, in riva al mare sotto un cielo parzialmente azzurro, dove i peccatori sollevano sulle spalle elettrodomestici invece che pesanti massi; il Paradiso è, infine, una grande città più ordinata e luminosa, con presenze di alberi e in riva a un fiume pulito, dove il  nostro moderno Dante incontra la sua Beatrice.

Il DANTEDI’ sarà, quindi, ogni anno, anche un’opportunità per addentrarsi nei meandri dei linguaggi innovativi dei social media che della Divina Commedia propongono riletture, rifacimenti, re-interpretazioni, iniettando nuova linfa vitale in un capolavoro che mai annoia e mai delude.

Così la selva oscura dantesca, che è “oscura” non solo per il pellegrino Dante ma anche per i lettori o per gli studenti meno attenti, si illumina ora in un percorso di conoscenza nuovo, che proprio i media contemporanei e la comunicazione multi-mediale rendono fruibile e accattivante, segno della continua capacità di ogni testo classico di essere sempre e comunque contemporaneo, guida per comprendere la complessità del reale, veicolo per celebrare la bellezza e il valore di ogni arte.

Patrizia Celot